Una cena di famiglia che ogni anno si ripete, svelando l’ambiguità e la natura equivoca dei rapporti che legano le due sorelle Ritter e Dene al fratello Ludwig-Voss (benché Bernhard non intenda tratteggiare una biografia, i riferimenti al famoso filosofo Wittgenstein sono evidenti).
Un ménage à trois ricco di doppi sensi e seduzioni tormentate che scuotono l’apparente immobilismo di questa ricca e borghese famiglia austriaca.
Un gioco-farsa fra tre personaggi-attori: Paolo Bessegato, Giorgio Ganzerli e Antonio Rosti diretti da Renato Sarti in una danza dell’alternanza in bilico tra il tragico, il grottesco e l’esilarante; infatti ogni sera a turno i tre attori vestiranno i panni dei tre protagonisti.
La chiave comico-grottesca, che il regista Renato Sarti ha scelto di adoperare per la messinscena di questo testo, nasce dall’esigenza di sottolineare l’altra faccia di Thomas Bernhard; un autore che ha usato anche la satira per rappresentare la decadenza e la mediocrità del suo tempo;
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