Nato dal genio dell'architetto Giuseppe Magistretti che trasformò un edificio di culto in un luogo dedicato agli spettacoli, nell'agosto del 1812 apre i battenti il Teatro dei Signori associati, dopo alcuni anni di lavori effettuati nei locali dell'ex chiesa superiore di San Francesco di Imola.
Il teatro è impreziosito dalle decorazioni pittoriche di Felice Giani, straordinario interprete del neoclassicismo, e del suo collaboratore Gaetano Bertolani, ornatista.
Per sovvenzionare i lavori, i Signori associati avevano prima venduto i palchi del teatro a notabili e benestanti imolesi e alla municipalità. Più di 200 anni fa iniziava così la fulgida storia di un luogo chiave per la cultura e la società imolese. Nella programmazione del teatro le opere liriche si alternano a drammi, melodrammi, commedie, giochi di prestigio e danze acrobatiche, feste da ballo e tombole.
Dalla riapertura negli anni Settanta fino ai primi Duemila il Teatro Comunale di Imola, che dal 1977 prende il nome dalla famosa cantante lirica Ebe Stignani, ospita tutti i più grandi artisti della prosa nazionale. Dopo anni di restauro conservativo e di adeguamento funzionale, nel 2010 il Teatro Stignani è finalmente restituito alla città e continua ogni anno a regalare bellezza ed emozione agli spettatori di ogni età.
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