presso Teatro Scuderie Villino Corsini - Teatro Villa Pamphilj
18 - 19 - 20 - 21 gennaio 2014
DISTILLARE/DECANTARE...LA SCHIERA E LA DRAMMATURGIA PERSONALE
Tutti parlano più o meno inglese... Oggi funziona così: tutti, al mondo, parlano più o meno inglese.
Così, di tutto, si parla sempre più o meno. Quanto è possibile approfondire i discorsi in una lingua
che si capisce più o meno? Non è possibile. E' bene? E' male? Boh. E' così. I discorsi sono costretti
alla brevità, alla sintesi. E questo sembra bene, no? Però discorsi brevi, sempre più sintetici, non
sono più discorsi. Diventano slogan. E gli slogan non semplificano: banalizzano. Sono parole
superficiali. Possiamo incontrare molta più gente, nella nostra quotidianità di aeroporti, autogrill ed
sms. E questo è bene. Ma sono sempre incontri fugaci. Superficiali. E questo non sembra faccia
bene ai sentimenti profondi. Quali sentimenti coltivano persone che si parlano attraverso una lingua
comune superficiale? Cos'hanno in comune, che cosa le distingue, che cosa le divide? Hanno
memorie comuni? Che storie possono raccontarsi e raccontare? E, soprattutto, hanno una storia
comune da raccontare?Ultimamente per costruire storie faccio così: lunghe interviste che riprendo
in video.Più che interviste sono sedute psicanalitiche. Chiedo di raccontarmi quando avete avuto
davvero paura, quando vi siete sentiti al sicuro. La paura è il sentimento dominante del nostro
tempo. Perché possediamo tanto. Perlopiù cose. Quindi abbiamo paura che gli altri, il resto del
mondo a cui abbiamo rubato il tanto che abbiamo, ci presenti il conto. Abbiamo paura che ce lo
portino via. Oppure chiedo quando vi siete trovati di fronte la bellezza. Anche la bellezza è un tema
importante. Come il rapporto con il padre, con la madre, con la famiglia. Chiedo di raccontare
storie: quella volta che hai avuto veramente paura. Quella volta che ti sei trovato di fronte la
bellezza. Quella volta che sei riuscito a dire veramente a tuo padre che... Non chiedo opinioni. Così
vengono fuori testimonianze diverse: se uno ha vissuto al sud ed è emigrato dal suo paese ha paure
e desideri diversi da uno che è non si è mai mosso dal luogo di nascita...In questo modo si
individuano temi, che poi vengono unificati in una drammaturgia. Si tratta di ASCOLTARE.
Ascoltare gli altri ma anche sé stessi. Si tratta di GUARDARE. Il mondo ma anche il proprio corpo.
Perché è con il corpo che si fa drammaturgia. Intrecciando frammenti di storie. Perché adesso
sappiamo che l'arabesco che formano le nostre storie frammentarie non ci fa perdere il senso.
L'accostamento di racconti genera scintille di senso imprevedibili. Genera immagini, danze,
musiche, storie che frullano identità impossibili, mobili, fluide. (G.V.)
MATERIALI
I partecipanti al seminario dovranno portare una storia scritta da loro. La storia, scritta, non potrà
superare i 5000 caratteri o 1000 parole. Dovranno essere in grado di raccontarla o a memoria o a
senso. Un pezzo a memoria perfetta. Memoria perfetta vuol dire poterlo dire senza intoppi a
velocità sostenuta e senza interpretazioni. Il pezzo non potrà essere più breve di 2000 caratteri.
COSTI
COSTO PER ALLIEVO: 250 euro
COSTO PER AUDITORE: 80 euro
Laboratorio a numero chiuso, sono previsti massimo 20 allievi.
Per iscrizioni inviare la propria candidatura corredata di curriculum vitae e breve lettera di
presentazione entro il 30 novembre 2013 all'indirizzo [email protected] con oggetto
candidatura laboratorio G.Vacis.
I candidati selezionati per partecipare saranno contattati entro il 10 dicembre.
Per info.: www.teatroscuderievillinocorsini.it, tel. 06/5814176