I workshop di aprile del 17°Festival Internazionale dell'Attore

I workshop di aprile del 17°Festival Internazionale dell'Attore

START[SanbiaigoTheaterandperformingARTs]
Workshops
17°Festival Internazionale dell'Attore | Spremitour
Aprile/maggio 2011
diretto prodotto e organizzato da Interno5

START 1|7 aprile 2011
LUDWIG officina di linguaggi contemporanei|INTERNO5
MOVIMENTO INVISIBILE
laboratorio condotto da Benedetto Sicca in collaborazione con Pablo Volo
Il laboratorio intende affrontare problematiche drammaturgiche ed espressive legate all’utilizzo del corpo. In particolar modo si affronteranno tecniche di mimo corporeo e si approfondiranno posture, atteggiamenti e camminate unitamente ad una presa di coscienza del suono che il corpo emette a seconda delle situazioni in cui si trova (modificazioni del respiro, sintomi somatici etc.) Le principali azioni e situazioni a cui si fara’ riferimento sono le piu’ comuni  della vita quotidiana. Si affronteranno gli argomenti da un punto di vista fisico per dare dei primi strumenti tecnici, dal punto di vista teorico, confrontandosi con esperienze estetiche gia’ elaborate da parte di altri gruppi e artisti, e dal punto di vista compositivo, provando ad elaborare delle microcellule drammaturgicamente significanti e ripetibili. Il gruppo sara’ composto da max 18 persone, sette delle quali fanno gia’ parte  di un gruppo di lavoro, mentre otto/undici verranno scelte tra i candidati che invieranno cv e foto a [email protected], preferibilmente entro il 25 marzo 2011.
Il laboratorio e’ rivolto ad attori che hanno gia’ esperienze professionali e/o hanno frequentato scuole pluriennali riconosciute. Parimenti possono richiedere di partecipare danzatori. Il laboratorio durerà 7 giorni per una durata giornaliera di 9 ore.
La quota di iscrizione è di 120€

BENEDETTO SICCA
Nel 2003 si diploma attore presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico, nel 2006 consegue il diploma di alto perfezionamento della scuola di Santa Cristina Centro Teatrale. Studia canto con il M° Renato Federighi, doppiaggio con Mario Maldesi, movimento con Nikolaj Karpov, Julie Stanzack e Maria Consagra. Lavora al cinema con Michele Placido, Enzo d’Alò, Abel Ferrara e Antonio Capuano. In radio su Radiodue e Radiotre, in televisione su La 7 e su Raitre con Gregorio Paolini, in Teatro con Luca Ronconi,Massimo Castri, Mario Martone, Lorenzo Salveti, Giuseppe Marini e Ninni Bruschetta. Nel 2008 intraprende un nuovo percorso di ricerca studiando con Chiara Guidi  e lavorarando poi con la Societas Raffaello Sanzio.. É finalista al Premio Riccione per la drammaturgia 2007 con il testo “Quella scimmietta di mio figlio”. La sua prima regia è stata “E, ù carestia?”, prodotto dal Nuovo Teatro Nuovo di Napoli, è finalista Nuove Sensibilità 2008 con uno studio su “Les Adieux” di A.G. Bonazzi, che ha debuttato in forma di spettacolo al Napoli Teatro Festival 2010. Nel 2008 fonda l’Ass. Cult. LUDWIG - officina di linguaggi contemporanei, con cui porta avanti una ricerca multimediale insieme ad un gruppo di nove attori su Katzelmacher di R.W. Fassbinder. Il lavoro ha debuttato in forma di studio al XXXI Festival Internazionale di Montalcino e al Festival Movi|mentale di Napoli in forma di spettacolo. É autore del testo FRATEME che ha in scena nel gennaio 2010 allo spazio START di Napoli in forma di studio, e che debutterà a giugno 2011 al Festival delle Colline Torinesi e replicherà a settembre a Benevento nell’ambito del festival Benevento Città Spettacolo.

PABLO VOLO
Regista, mimo, danzatore,attore,

Nato à Roma nel 1973 da padre siciliano e madre bavarese, vive oggi tra Roma, Marsiglia e Arnhem nei Paesi Bassi.
Si è formato presso la scuola di circo Dimitri in svizzera, l’Ecole internationale de mimodrame Marcel Marceau, e ha frequentato i corsi di mimo corporeo con Ivan Bacciocchi e Robert Bennett, presso l’Atelier de Belleville. Ha frequentato il corso di formazione avanzata itinérante d’arte di strada “FAI AR” con sede a  Marsiglia. Ha, inoltre, seguito il laboratorio della scuola Samovar, ed in particolare un laboratorio di sei mesi di marionette e manipolazione di oggetti diretta da Nicolas Vidal.
Co-direttore della compagnia  Ex-Voto collettivo di  Marsiglia con Manel Pons per la quale ha diretto Volo di Ritorno, rappresentato al carnevale di Martigues 2009. E’ stato, inoltre, autore e regista dello spettacolo «!L’oreil de Sysiphe», deambulazione coreografica e musicale per lo spazio pubblico. Come danzatore-attore ha lavorato compagnia di danza Artonik nello spettacolo «! On the Beach!» e con pixel 13, con cui ha creato lo spettacolo Work in progress. Come attore ha lavorato con la compagnia olandese Growing Up in public alla piece  «!Voor Volk en Vaterland!» che ha girato in 25 città dei Paesi Bassi.Ha collaborato con la compagnia italiana di teatro di strada Théatre en Vol per lo spettacolo Gernika e con la compagnia Off, nello spettacolo Les Giraffes, opéra animalesque. E stato regista ed autore del solo La Jambe de Rimbaud, breve rappresentazione di una caduta, liberamente ispirato alla novella Sogno di A. Rimbaud, poeta e vagabondo di Antonio Tabucchi. Ha collaborato con Benedetto Sicca alla realizzazione del progetto Il Principe Jorgos andato in scena nel 2010 come studio nell’ambito del XXXI Festival Internazionale di Montalcino e nella sua versione definitiva al Festival Movimentale di Napoli.

info iscrizoni:
0815514981
3498773881
[email protected]

 

START 18|22 aprile 2011
Compagnia InBalìa con la collaborazione di Interno5

IL SUPERFLUO E IL NECESSARIO
sentieri verso il personaggio

Laboratorio condotto da Michelangelo Dalisi e Francesco Villano


Questo breve periodo di studio intensivo (cinque giorni, trentacinque ore complessive) incentrato sul Re Lear di W. Shakespeare, (ma si potrà lavorare anche su pezzi da altri testi scelti dai partecipanti, giocando e immaginando convergenze e incontri tra diversi autori, diversi personaggi, diversi testi) è aperto a tutti: attori, danzatori, registi che vogliano fare un’esperienza di teatro partendo dal corpo, dal ritmo, dalla generosità, dai sensi applicati allo studio e all’analisi. Uno spazio-tempo protetto, di scambio reale, che vuole essere anche un momento di incontro. Il lavoro è sulla relazione dinamica tra l’attore e il personaggio. Ovvero sulla ludica contaminazione di due complessità che si alimentano a vicenda. Si parte da un principio di realtà ineluttabile: il tempo presente della performance. L’attore, di fatto, per il tempo dell’azione scenica è coautore del materiale testuale e deve saper sfruttare, in modo consapevole, tutti i suoi strumenti espressivi, senza idee preconcette. L’analisi agita delle relazioni e delle dinamiche che sottendono al testo, delle azioni principali, delle spinte che muovono i personaggi, saranno esplorate da improvvisazioni libere o guidate, individuando curve, scopi e compiti di una scena con l’obiettivo di sviluppare tra corpo, voce, sensi e immaginario un rapporto organico.
Lo scopo è valorizzare l’essere in scena, attraverso un gioco teatrale preciso, per approcciarsi al testo da più punti di vista, sviscerandone potenzialità e spunti nascosti. Strappare il personaggio dal flusso letterario e tradurlo nella realtà, contraddittoria, del “qui e ora” dell’attore. Raggiungere uno stato scenico vitale, tridimensionale, arricchito dalle direzioni, dai suoni, dalle immagini, dai germi della Persona, della sua complessità e sensibilità. Questa fase sarà introdotta da un training fisico, vocale e sensoriale. Una serie di esercizi che indagheranno tutta la parte pre – espressiva del lavoro: stare – vedere - relazionarsi (con sé, con l’altro, con lo spazio, col tempo, con gli oggetti, col testo, con chi osserva) - fare. Attraverso la sensibilizzazione del corpo, primo strumento di lavoro attoriale, si vuole stimolare la capacità di affrontare il lavoro sul testo, di sentirsi liberi e attivi nelle maglie di un’improvvisazione rigorosa, di giocare l’accadimento senza pregiudizi né idee astratte. Si tratta di un allenamento all’ascolto e all’immaginazione per scomporre, destrutturare e ricomporre. Si affronteranno tecniche di Kundalini Yoga, Tai
Chi e Gatka, per lavorare sul respiro, sull’allineamento del corpo, e sulla voce, analizzando i principali centri energetici, ricostruendo l’asse testa-colonna-bacino-piedi. Il corpo neutro. Lo studio del movimento in dinamica, le linee del corpo in relazione allo spazio e al tempo/ritmo, l’attitudine ludica e l’azione-reazione; Principi funzionali di contact (theatre contact improvisation) per sviluppare un lavoro sui sensi, sull’immaginazione e sull’ascolto in generale.Si tratta di un primo approccio istintivo, fisico e sensoriale sul “personaggio” attraverso l’analogia, il corpo in situazione, in immagine.
Il lavoro consiste, in ultima istanza, in un percorso di studio e, possibilmente di conoscenza,intorno a un linguaggio teatrale che scommette sull’attore, spingendolo a farsi creatore, e non esecutore, della comunicazione scenica.I sensi, il corpo, l’ immaginazione sono le sole armi a disposizione.
Una radiografia: la sola presenza di una persona di fronte ad altre persone.

La quota di iscrizione è di 120 euro.
Numero massimo di 15 partecipanti, minimo di 8. Qualora non si dovesse raggiungere il numero minimo di persone il laboratorio sarà annullato. Per partecipare è necessario confermare entro il 15 aprile.

L'edizione del Lear consigliata è Garzanti, traduzione di Agostino Lombardo.
Suggeriamo ai partecipanti di studiare due tra le seguenti scene:
- atto I scena I, vv.35/114, e vv.223/233: Lear chiede alle figlie di dire quanto lo amino.
- atto I scena V, vv. 7/48: Lear e il Matto.
- atto III scena II, vv.1/24: La Tempesta.
- atto IV scena IV, vv.45/60: Il Povero Tom.
- atto III scena VII, vv. 26/92: L'accecamento di Gloucester.
- atto IV scena II, vv. 12/68: Edmund e Goneril, poi Goneril e Albany.
- atto IV scena VII, vv.27/77: Lear e Cordelia.
- atto V scena III, vv.256/289: Lear piange la morte di Cordelia, con Kent.

...attori si nasce, ma si diventa..
Leo De Berardinis

InBalìa
è un gruppo di artisti, tra cui Marco Cacciola, Michelangelo Dalisi e Francesco Villano, che
si reincontrano dopo anni di esperienze e collaborazioni con altri registi. Nel 2010 decidono di costituire una “Compagnia Instabile”, insieme a Petra Trombini (tecnica) e Debora Meggiolaro(organizzazione) per condividere poetiche e percorsi diversi, per mescolare i segni viventi della loro pratica teatrale. La diversa formazione, la stessa volontà autoriale, la responsabilità in prima persona. Una forma di neo battesimo artistico che li impegnerà non solo in scena, ma alternativamente anche nella regia e nella coreografia.

Michelangelo Dalisi
Inizia la sua formazione di attore al Teatro Bardefé di Napoli, diretto da Umberto Serra. Da 10 anni è nella compagnia di Arturo Cirillo. Ha lavorato inoltre con Leo de Berardinis, Antonio Latella, Pierpaolo Sepe, Renato Carpentieri, Guido de Monticelli, Marco Plini, Patrick Palmero, Michiel Soete, e seguìto laboratori con DanioManfredini, Francesca Della Monica, Raffaella Giordano, Alfonso Santagata, Nienke Reehorst (della compagnia Ultima Vez di Wim Vandekeybus). Al cinema lavora con Francesco Patierno, Paolo Sorrentino, Mario Martone, Nina di Majo, Paola Randi. Con Monica Nappo e Marco Messina (99 Posse) incide il disco "Kyò", di poesia e musica elettronica.
Nel 2006 vince il premio "Tuttoteatro.com- Dante Cappelletti" con il progetto "Primo
clown, secondo clown, Amleto", da cui poi nasce "Per Amleto", spettacolo di cui firma la regia e che debutta al prologo del Napoli Teatro Festival.

Francesco Villano
Inizia il suo percorso artistico nel 1990 studiando danza contemporanea con Gloria Pomardi a Roma. Nel 2000 si diploma all'Accademia Nazionale D'Arte Drammatica "Silvio D'Amico" di Roma seguendo l'insegnamento di Marisa Fabbri e Lorenzo Salveti. Nel 2002 partecipa all'Ecole des Maitres guidato da Denis Marleau e Jan Fabre. Lavora continuativamente in teatro e nella danza con Josè Sinisterra, Claudio Autelli, Davide Iodice, Emma Dante, Pierpaolo Sepe, Giancarlo Cobelli, Luciano Colavero, Caterina Inesi, Burghard Duhm, Alessandro Fabrizi, Massimo Di Michele.
Partecipa a progetti di teatro sociale con l'Ass. Ygramul di Roma, e performance multimediali con la Bauhaus di Dessau. Vince con Michelangelo Dalisi il Premio Dante Cappelletti 2006 e con lo spettacolo Otello di C. Autelli il premio Nuove Creatività E.T.I. 2009.