Laboratorio teatrale - livello avanzato

Laboratorio teatrale - livello avanzato

CASSIOPEA - Laboratorio teatrale 3° livello (avanzato)

PER CHI

Possono accedere tutti coloro che abbiano già frequentato per almeno due anni dei laboratori teatrali in altre strutture professionali. Per la domanda occorre inviare in segreteria un breve curriculum contenente i riferimenti degli studi effettuati.

FREQUENZA
Dal 27 settembre 2011 a fine giugno 2012
Il martedì dalle 20.00 alle 24.00
sab 17 e dom 18 dicembre - Seminario
sab 10 e dom 11 marzo - Seminario IL PERSONAGGIO ED IO
 

MODALITA' SCOLASTICA
- Lezioni di 4 ore a settimana dedicate all'allenamento e all'approfondimento delle tecniche della recitazione teatrale
- n. 2 seminari intensivi di approfondimento (32 ore complessive)
- Saggio-spettacolo finale.


LA VITA DEL PERSONAGGIO
Sentire e credere nella verità in scena

Presentazione
Un Personaggio è un essere umano come noi. Pensa, sente, spera e teme, combatte, vince o soccombe proprio come fa ogni essere vivente. Eppure è frutto di fantasia, il parto di una mente: un fatto paradossale. Cercare in sé per riuscire ad essere altro da sé: ecco un altro paradosso.
E proprio da qui parte il percorso di studio di questo laboratorio: dalla natura paradossale del teatro, dove si vive con forza e verità ciò che tutti sappiamo essere “finto”.
La sfida sarà partire da sé per riuscire a guardare il mondo con altri occhi; studiare un personaggio per conoscere meglio se stessi e il mondo che ci circonda.
Percorso di lavoro
Le lezioni saranno incentrate sulla creazione del personaggio vero, organico, unico e si comporrà di tre fasi:
allenamento e potenziamento della vita interiore e della tecnica fisica;
studio sull'azione e sul sottotesto;
applicazione dello studio in una messinscena finale.
Il lavoro sulla vita creativa dell'attore, strumento essenziale per dare al personaggio una vita interiore, riguarda pensieri, emozioni, intuizioni proprie dell'essere umano in determinate circostanze. Il lavoro sarà quello di non portare in scena una storpiatura della natura umana ma di comprenderla, sentirla e portare quanto possibile alla perfezione il proprio senso del vero. Per questo sarà fondamentale partire da un'osservazione acuta della realtà per portare alla coscienza i meccanismi umani nel loro naturale svolgersi, imparando a riviverle in sala, stimolando ricordi ed emozioni. Per far questo ci avvarremo di alcuni esercizi classici, quali quelli sull'attenzione interiore e sull'ascolto organico. Parallelamente saranno condotti anche esercizi per allenare la memoria emotiva, la memoria sensoriale e l'immaginazione creativa.
La tecnica fisica esterna ci fornisce gli strumenti per esprimere questa vita interiore e si compone di studi sull'apparato fisico (movimento, relazione, parola) e sullo studio delle azioni fisiche, sempre partendo dall'osservazione della realtà. La personificazione è l'espressione della vita interiore del personaggio. Per portarla a compimento occorre allenare e sviluppare l'apparato dell'attore in modo che tutte le sue parti rispondano al compito assegnato loro dalla natura. Attraverso esercizi mirati, coltiveremo la voce e il corpo allenandolo ad agire secondo i principi della natura stessa. Impareremo a trovare la linea motrice di ogni movimento e a seguirla, dando quindi senso ad ogni movimento, cercando una coerenza sempre più convincente tra ciò che il personaggio prova e fa e il modo in cui il corpo e la voce dell’attore l'esprimono.
Il lavoro sulla messinscena finale inizierà da una serie di esercizi di improvvisazione sulle linee motrici dei personaggi, senza l'ausilio del testo. Il testo stampato di un dramma o di una commedia non rappresenta tutta l'opera che è completa solo quando è realizzata dagli attori in scena, ravvivata dai loro vivi sentimenti umani. Sarà il sottotesto, quindi, l'oggetto principale del nostro studio. Il sottotesto è la “vita spirituale”, palese e interiormente sentita di una parte, la vita che scorre ininterrotta sotto le parole del testo ravvivandolo e giustificandolo per tutta la sua durata. Il sottotesto comprende tutte le innumerevoli linee interiori della parte e del dramma, tracciate dalle finzioni dell'immaginazione, dalle circostanze date, dall'attenzione interiore, dagli oggetti dell'attenzione, dal senso del vero e da molti altri elementi. In sintesi, il sottotesto è ciò che ci costringe a dire le parole della parte. Sarà molto interessante scoprire che una volta centrato il sottotesto, le parole che naturalmente sgorgheranno dalle improvvisazioni saranno simili e a volte identiche a quelle proposte dall'autore. L'obiettivo è quello di comprendere a fondo quanto le parole del testo abbiano una loro inevitabilità e quanto può cambiare la qualità di un'interpretazione quando ogni attimo in cui l'attore è in scena è sensato e giustificato, appunto inevitabile.
Le parole appartengono al poeta, il sottotesto all'attore. (Stanislavskij, Il lavoro dell'attore su se stesso)
Lo studio sull'azione integrerà questo processo, in quanto aiuta a creare una corrispondenza tra corpo e anima. Sarà molto emozionante scoprire quanto le azioni fisiche “giuste” aiutino a provocare e a sentire il vero dentro di sé e a crederci. L'azione esteriore aiuta la creazione interiore e la creazione interiore provoca l'azione esteriore. Teniamo presente che “parlare” in scena è già di per sé “agire”.
Un giusto compito conduce ad una giusta soluzione. (Stanislavskij, Il lavoro dell'attore su se stesso)

DOCENTI
Tenerezza Fattore Docente Teatrale, Regista, Attrice
Claudia Frisone, Docente Teatrale, Regista, Attrice, Counselor.

COSA OCCORRE PER FREQUENTARE
abbigliamento comodo, nero, tipo tuta da ginnastica
piedi scalzi o scarpe da lavoro
un quaderno per gli appunti

ATTESTATO
Al termine del percorso sarà rilasciato un attestato di frequenza e (su richiesta) la certificazione per i crediti formativi (scuola/università)

Per ogni eventualità gli interessati possono contattare la segreteria dal lun al ven dalle 12 alle 20 allo 065580827 - [email protected] - www.cassiopeateatro.org