32° Festival Internazionale del Teatro di Montalcino
LAURA CURINO
L'ARTE DI RACCONTARE
27.28.30.31Luglio 01Agosto 2011
dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 17.00
/// “Come attrice lavoro da sempre sull’arte di raccontare.
La narrazione è una delle tecniche che l’attore deve possedere non solo in quanto
fondamentale per recitare “assoli”, ma anche perché costituisce la base della
costruzione dell’universo dei personaggi. Ciò vale per qualsiasi testo teatrale
tradizionale, ed è ancora più importante se si debbono affrontare testi
contemporanei, le cui soluzioni drammaturgiche spesso non contengono indicazioni
precise su contesti utili all’attore per creare la sua presenza scenica.
D’altro canto chi invece desidera scrivere per il teatro può trovare nella narrazione
lo strumento per chiarire con attori e regista la direzione del proprio lavoro e
innescare processi di relazione da cui scaturirà il testo definitivo.
Lo stesso in effetti avviene anche per il cinema dove soggetto e trattamento
precedono la sceneggiatura. La forma orale della narrazione come teatro e/o
propedeutica al teatro, comporta tecniche che affondano le loro basi nelle diverse
forme del racconto a voce, della parabola, della favola, della fiaba, della
testimonianza, della diceria, della storia cantata e si intrecciano con quelle scritte,
spesso popolari come le cronache, le biografie, le agiografie…”
Laura Curino
/// Per ogni partecipante:
Portare un racconto che si conosce bene, breve ed a memoria.
Oppure un episodio singolo che faceva parte di un racconto più lungo: per esempio
si può imparare una breve favola di Esopo, una parabola del Vangelo, la vita di un
santo dalla Leggenda aurea di Jacopo da Varagine, uno dei racconti più stringati
contenuti in Donne dagli occhi grandi di Angeles Mastretta, l’episodio della
fabbricazione del primo profumo da parte del protagonista de Il profumo di Suskind,
il rientro in camera di Rosemary in Tenera è la notte di Fitzgerald, quando lei
scopre che c’è un cadavere nel suo letto, oppure ancora Aureliano Buendia che
ricorda di quando suo padre lo portò a conoscere il ghiaccio, in Cent’anni di
solitudine di Gabriel Garcia Marquez, o ancora la Passeggiata di Palazzeschi,
poesia che descrive appunto in modo singolare una passeggiata in città, ma anche
uno dei testi più lunghi e narrativi da Spoon River, insomma, una storia, compiuta,
con parole precise mandate a memoria, in cui potremo entrare profondamente o
da cui potremo sfuggire, a seconda degli esercizi che verranno proposti.
Questi sono esempi per orientare la scelta e l’entità dei brani, ma ancor meglio se
nessuno di questi testi verrà portato e i testi saranno altri ed originali.
È possibile ridurre i brani operando tagli nelle parti che si ritengono meno
interessanti o ripetitive o semplicemente troppo lunghe. In tutti i casi bisogna avere
con sé il testo, anche solo fotocopiato, del racconto originale.
Meglio tener segreto il proprio testo agli altri partecipanti, perché sia una sorpresa
per tutti. Bisogna portare con sé anche la copia di un romanzo che si sta leggendo,
o che si è molto apprezzato, carte, penne, una fonte di luce (candele, pile, lampade)
e…un bel bicchiere, scelto con cura fra quelli di casa, il preferito, magari…
/// costo 300 EURO COMPRENSIVI DI VITTO E ALLOGGIO
//// INFO. [email protected] 0815514981/3498773881