Musica

Pino Ninfa e le sua musica attraverso le immagini

Pino Ninfa e le sua musica attraverso le immagini

Il 3 febbraio apre “IN JAZZ” la mostra del noto fotografo PINO NINFA che si terrà presso lo “Spazio la Feltrinelli” della libreria Feltrinelli Libri e Musica di Milano (in Piazza Piemonte, 2). La mostra resterà aperta al pubblico fino a fine febbraio. La mostra prende il nome dal libro fotografico “IN JAZZ” in cui espone le 20 fotografie. Il libro verrà presentato l’11 febbraio alle ore 18.30 presso la Feltrinelli Libri e Musica a Milano (Piazza Piemonte, 2). All’ incontro saranno presenti Roberto Mutti, giornalista e critico di fotografia autore della prefazione del libro, Maurizio Franco musicologo e scrittore ed il pianista, compositore e direttore d’orchestra Enrico Intra. Pino Ninfa sviluppa progetti sul territorio nazionale e internazionale legati allo spettacolo e al reportage. L’interesse per la musica e per il sociale (con l’organizzazione Emergency realizza in Cambogia un reportage sull'ospedale di Battambang e sui luoghi ancora minati in quelle zone e con CBM che si occupa dei problemi legati alla vista nel mondo, con loro ha costruito il progetto “I bambini fotografano la propria realtà” e nel 2005 per Amani ha elaborato un progetto sul centro Koinonia e sugli Slum di Kibera e di Korogocho sul recupero dei bambini di strada, diventato il calendario 2006) hanno fondato il senso complessivo del suo lavoro fotografico. Ninfa svolge un lavoro interessante e così spiega il suo lavoro. - IL PROGETTO "IN JAZZ" DA COSA NASCE E PERCHE'? Il progetto fotografico nasce per unire musica e jazz. Attraverso il jazz, con le mie foto cerco di raccontare delle storie. Ho già realizzato altri libri con tema il jazz, per raccontarne l'atmosfera. Il mio obiettivo è quello di far parlare le immagini. Si vedranno principalmente atmosfere, elementi considerati di secondo piano come microfono, ombre. Cerco dei protagonisti che abbiano un valore simbolico molto forte. Il libro “IN JAZZ” ha la caratteristica di essere composto da una “cartella contenitore” (dal formato 35x50 cm) che contiene 20 singole fotografie (dal formato 33x48 cm) separate le une dalle altre da fogli di carta velina. Ogni foto “viaggia in maniera autonoma” e può essere conservata insieme a tutte le altre o estrapolata dalla cartelletta contenitore. Il libro è pubblicato da Casadei Libri, lo stesso con cui ho pubblicato un libro sull'Etiopia. - QUALE SIGNIFICATO DA ALLA MUSICA? La musica è la vita ed il palcoscenico la rappresenta. Trovo che gli artisti siano loro stessi quando sono in scena, mi capita di vederli spesso nel quotidiano e sembrano dei disadattati. Si trasformano immediatamente quando si svestono da persone comuni ed iniziano ad interagire con la loro arte. - LEI E' FOTOGRAFO UFFICIALE DI VARI FESTIVAL JAZZ. SECONDO LEI, QUALE E' IL SUO VALORE AGGIUNTO RISPETTO AD ALTRI FOTOGRAFI, SU COSA FOCALIZZA LA SUA ATTENZIONE ? Secondo me il valore aggiunto è dato dal fatto che cerco altri sviluppi, altri respiri. Cerco uno stile, una storia per i miei scatti. Voglio portare le mie foto fuori dal discorso della mera documentazione, dai classici reportage. - PENSA CHE SIA PIU' FACILE TRADURRE IN IMMAGINI LA MUSICA O IL CONTRARIO? E' una domanda alla quale cerco di rispondere. Recentemente è stato realizzato uno spettacolo multimediale riguardante contesti diversi con il compositore e direttore d’orchestra Enrico Intra. Ho creato 12 gruppi di foto su 12 argomenti diversi tra loro, partendo dal nero e dal timbro musicale. Su questi gruppi, Intra ha improvvisato per quattro minuti. Una bellissima esperienza. - SE POTESSE SCEGLIERE, QUALE STRUMENTO VORREBBE ESSERE? Senza ombra di dubbio il pianoforte. E' uno strumento completo, genera suoni coinvolgenti ed affascinanti. Semplicemente fantastico. Ringrazio Pino Ninfa e non resta che leggere "IN JAZZ" per vedere la musica con altri occhi.