"Vot'Antonio di Raidue? L'ho registrato io sette anni fa. L'ho depositato con questo titolo il 3 gennaio 2000. Potrebbe scapparci un provvedimento della magistratura per bloccare il programma". In un'intervista al Radiocorriere Tv in edicola domani, Paolo Bonolis rivendica il copyright - titolo compreso - della trasmissione di Fabio Canino, che la seconda rete Rai dovrebbe mandare in onda in prima serata da lunedì 7 maggio. E su cui Viale Mazzini sembra puntare molto, almeno a giudicare dal numero di spot autopromozionali in onda in questi giorni. Alle rivendicazioni del conduttore la società che produce il programma per RaiDue replica attraverso i suoi legali: La Einstein Multimedia produce "legittimamente ed in esclusiva" per l'Italia "il format televisivo 'Vote X Me' e se Bonolis dovesse insistere si andrebbe per vie giudiziarie.
Sul settimanale, il conduttore parla della paternità del programma con dovizia di particolari: "E' un'idea di un reality, un'invenzione elaborata da me e dal mio amico Stefano Magnaghi e depositata presso lo studio del notaio Pocaterra. Diamo indicazioni precise, è meglio. Depositammo il format, ben strutturato, e con questo titolo, il 3 gennaio 2000. Pratica 62652".
E all'intervistatore che gli chiede cosa abbia intenzione di fare, Bonolis risponde: "Stiamo a vedere. L'idea fu utilizzata anche in Inghilterra, con il titolo The candidate, e in Argentina. A me non piacciono le guerre dei format, e non mi ci butto, a meno di non esserci tirato per i capelli. Voglio solo mettere in rilievo che noi, primi nel mondo, abbiamo depositato idea, format e titolo più di sette anni fa". Ma non esclude un ricorso d'urgenza per il blocco del programma.
Non prima, però, di aver verificato la somiglianza: "Per ora nessuna rivendicazione, prima voglio vedere di che si tratta, cos'è 'sto programma su Raidue. A suo tempo io e Magnaghi ne parlammo a Mediaset e Rai. RaiUno non poteva fare un reality sulla politica: l'idea era di selezionare candidati, presi tra la gente comune, interessati a esporre i loro progetti politici e a candidarsi alle elezioni. A Canale 5 erano indecisi. Ora sono passati alcuni anni, il fatto che il programma su RaiDue abbia lo stesso, identico titolo non lascia presagire niente di buono".
Insomma, secondo il conduttore, "potrebbe scapparci un 'articolo 700' (un provvedimento della magistratura per bloccare il programma, ndr) se dovesse rivelarsi troppo simile al nostro progetto oppure, come minimo, abitualmente pacifico come sono, vorrei evitare di trovarmi in futuro in una situazione paradossale: essere accusato, il giorno che realizzassi il mio format, di aver copiato qualcosa che è arrivato sette anni dopo la mia primitiva idea!".
Immediata la replica della Einstein Multimedia Group, affidata agli avvocati Paolo Tarnassi e Luca Piccin e fondata sulla distinzione tra format ("schema originale e compiuto di un programma televisivo") e paper format (ancora nella fase di progetto scritto e non di concreta produzione e messa in onda). Questo per dire che quello depositato nel 2000 da Bonolis era un "progetto scritto in busta chiusa, quindi non un format". La Einstein ha invece registrato in esclusiva per l'Italia il format televisivo inglese "Vote X Me". La società fa inoltre presente che al 26 maggio 2005, giorno in cui ha registrato il marchio Vot'Antonio, "evidentemente il titolo era libero e quindi registrabile da chiunque". E la replica si conclude con un'ulteriore precisazione: "Nessuna polemica con Bonolis... fermo restando che nel caso in cui dovesse persistere in una illegittima rivendicazione di diritti inesistenti, Einstein Multimedia Group sarebbe costretta a tutelarsi giudizialmente".