Il grande attore comico si è spento ad 83 anni. Rimangono a ricordarlo pellicole quali "Frankenstein Jr", "Willy Wonka e la Fabbrica di Cioccolato" e "La Signora in Rosso".
Il mondo del cinema e i fans che non l’hanno dimenticato nonostante la lunga assenza dagli schermi piangono la scomparsa di Gene Wilder. L’attore è morto a 83 anni in seguito alle complicazioni dovute all’Alzheimer.
Indimenticato protagonista di Frankenstein Jr. e di Mezzogiorno E Mezzo Di Fuoco, Wilder è riuscito con intelligenza a staccarsi dal clichè del cinema parodistico, che è stato un po’ il marchio di fabbrica del regista/complice Mel Brooks, per avvicinarsi con altrettanto successo alla commedia pura.
Nato nel 1933 da una famiglia di ebrei russi immigrati, Wilder muove i primi passi artistici, dopo aver studiato al "Bristol Old Vic Theatre School", a metà degli anni’ 50 calcando le scene di teatri di periferia, ma già nel 1967 fa la sua prima apparizione cinematografica, anche se in un ruolo minimo, in Gangster Story di Arthur Penn. Ma è con Mel Brooks che Wilder spicca il salto artistico che gli permette di essere riconosciuto dal grande pubblico: prima con Per Favore Non Toccate Le Vecchiette (The Producers – 1968), poi con i successi mondiali di Mezzogiorno E Mezzo Di Fuoco (Blazing Saddles - 1974) e Frankenstein Jr (Young Frankenstein - 1974), Gene Wilder si accredita come uno dei migliori attori comici degli anni ’70.
Gene Wilder è stato anche uno psichiatra innamorato di una pecora per Woody Allen in un episodio di Tutto Quello Che Avreste Voluto Sapere Sul Sesso* (*Ma Non Avete Mai Osato Chiedere), Il Fratello Più Furbo Di Sherlock Holmes ed Il Più Grande Amatore Del Mondo nelle sue prime due regie, un rabbino nel far west a fianco di Harrison Ford in Scusi, Dov’è Il West di Robert Aldrich e Willy Wonka nell’ omonima pellicola (Willy Wonka & the Chocolate Factory - 1971), insuccesso all’epoca e diventata cult nel corso degli anni.
Autore poliedrico, anche negli anni ’80 ha scritto di suo pugno e diretto e/o interpretato film di grande successo quali La Signora In Rosso (The Woman in Red - 1984) e Luna di Miele Stregata (Haunted Honeymoon - 1986), fino alle commedie in coppia con Richard Pryor – con cui aveva già lavorato in Wagon Lits con Omicidi di Arthur Hiller (1976) e Nessuno Ci Può Fermare di Sidney Poitier (1980) - Non Guardarmi: Non Ti Sento (See No Evil, Hear No Evil – 1989) di Arthur Hiller e Non Dirmelo... Non ci credo (Another You) di Maurice Phillips (1991).
Ritiratosi dalle scene non per scelta (“Tecnicamente non mi sono ritirato. È che semplicemente non mi hanno più offerto una parte che sentivo adatta”) Wilder è stato un attivo testimonial nella lotta contro il cancro (sua moglie, l’attrice Gilda Radner ne è morta nel 1989 e lo stesso Wilder lo ha sconfitto nel 1999) e nel 2005 ha dato alle stampe il suo primo libro, autobiografico, Baciami Come Uno Sconosciuto (Kiss Me Like a Stranger: My Search for Love and Art), a cui sono seguiti i romanzi La Mia Puttana Francese, Io, Clara e Cechov e la raccolta di racconti Cos’è Questa Cosa Chiamata Amore?