Cinema

'Baksy': poesia per un mondo perduto

'Baksy': poesia per un mondo perduto

Aidai è una vecchia sciamana kazaka che può guarire le persone, ritrovare la loro anima e rivelare loro dove sono state nascoste le mandrie di bovini rubate. Vive da anni sulla terra di un ricco uomo d'affari, Batyr, perché da quel posto trae la sua forza guaritrice. Quando la malavita locale, collusa con le autorità, vuole costruire un distributore di benzina e un motel proprio sul terreno su cui è costruita la sua casa, Aidai viene buttata fuori e misteriosamente scompare. Un anno dopo, dopo che la costruzione ha preso piede, qualcuno brucia completamente la proprietà. La mafia accusa Batyr, il proprietario terriero, dell'incidente e fa in modo che lui paghi i danni. Quando Batyr rifiuta di cedere, il suo giovane figlio viene rapito. Ora Batyr deve trovare Aidai, perché solo lei può aiutarlo a trovare suo figlio. Un'altalena tra il presente e le tradizioni della steppa kazaka, Omarova scivola delicatamente nelle piaghe della cultura moderna, dove tutto ruota comunque intorno ad un unico Dio: il denaro. Location e fotografia da incanto, la figura della sciamana è comunque la rappresentazione della parte divina che appartiene ad ognuno di noi, ed anche se tutto intorno soffoca e reprime ciò che viviamo nell'animo. Il bambino è scelto come simbolo della voce interiore, quella che urla e che ci invita a non smettere mai di credere.