Una turista internazionale mette la mano nella ciotola dei salatini di un aeroporto prima di dare la sua carta di credito al cameriere. Una riunione d’affari inizia con un giro di strette di mani. Un uomo tossisce a bordo di un autobus affollato... Un solo contatto, un solo istante, ed il virus letale viene trasmesso. Quando Beth Emhoff ( Gwyneth Paltrow) torna a Minneapolis dopo un viaggio d’affari ad Hong Kong, quello che pensava fosse solo un banale jet lag è invece il contagio di un virus. In breve tempo, in molte parti del mondo altre persone mostrano gli stessi sintomi, un segnale forte che una pandemia globale è in procinto di scoppiare. Nella ricerca di una possibile cura il dottor. Ellis Cheever (Laurence Fishburne), capo del CDC, incarica la dottoressa Erin Mears (Kate Winslet) di indagare sui primi casi di morti negli Stati Uniti. Contemporaneamente la dottoressa Leonora Orantes (Marion Cotillard) viene inviata in un villagio cinese alla ricerca del paziente zero. Man mano che il numero dei morti aumenta, un blogger attivista (Jude Law) sostiene che il pubblico non stia ricevendo le dovute informazioni sulla realtà dei fatti, creando un’ondata di paranoia e di paura che si diffondono con la stessa velocità del virus.
Contagion segna il ritorno del premio Oscar Soderbergh che impegna, per questo “virus-movie” un cast a dir poco stellare, importante per portare il pubblico verso la consapevolezza di uno sterminio mondiale. La regia è realistica e già dalle prime sequenze si intuisce l’entità che la piaga virale assumerà nella storia. Tecnicamente soddisfacente da un punto nozionistico per la nascita e trasmissione del virus e per il disimpegno delle case farmaceutiche, quello che risulta essere l’elemento chiave del film è senza dubbio il concetto di informazione, la potenzialità della rete e la capacità di influenzare la vita delle persone molto più di un virus. Superba in questo caso l’interpretazione di Jud Law nel ruolo del blogger. Manca però il senso di panico e la domanda finale su “se fosse vero”, tenendo la storia sul filo di una comune diffusione influenzale.