E' proposto al Festival di Locarno "Noi che abbiamo fatto La dolce vita", un documentario realizzato su un copione imbastito da Tullio Kezich. La pellicola, diretta da Gianfranco Mingozzi, racconta un set immaginifico, dei personaggi improbabili e irripetibili, le donne, le attrici, le muse, i paparazzi. 'Aver partecipato a La dolce vita -disse Mastroianni- e' un po' come aver fatto il militare insieme, e' un'esperienza che unisce'. La pellicola esplora piu' a fondo il famoso film di Fellini.
Il confronto-scontro fra 2 generazioni -giovani e vecchi- e' al centro de 'L'insurgee' (La ribelle), opera prima di Laurent Perreau. Il film, in corsa per il Pardo d'oro, e' stato proiettato venerdì, durante la rassegna. Protagonisti sono Michel Piccoli, nel ruolo di Maurice Revery, e la fragile e incomprensibile Claire, una brave e perfino tenera nella sua scontrosita', Pauline Etienne. La pellicola e' ambientata in una campagna non lontana dal mare su uno dei fronti della Resistenza anti-nazista.
Esplode la manga-mania al Festival del cinema di Locarno, contagiando anche Maurizio Nichetti che propone una ricca rassegna sul fumetto. E a fare la parte del leone e', in prima mondiale, un nuovo episodio di un classico: 'Pokemon Diamond&Pearl the Movie; Arceus: to the conquering of space-time', che sara' proiettato domani mattina al Fevi, da un maestro come Kunihiko Yuyama che ha reso famosi in tutto il mondo i mostri tascabili.
Tra i grandi protagonisti della rassegna di quest'anno anche l'attore e regista Pippo Delbono: "L'Italia e' una Paese razzista e fascista". Nel suo film La Paura, Delbono pronuncia parole dure e denuncia un'Italia diversa. Che non vive - dice il regista - "nei sogni e nei modelli di Berlusconi, nei deliri della tv", e che "tratta gli immigrati come animali". E cosi' la polemica irrompe nel Festival di Locarno con una pellicola che scende negli inferi degli extracomunitari, homeless e rom girata con un telefono cellulare.