Cinema

Giulia non esce la sera

Giulia non esce la sera

La felicità è una tristezza che fa le capriole. Amen. Sono grandi verità e banalità quelle che lo scrittore Guido (Valerio Mastrandrea) raccoglie nel nuovo libro che non riesce a concludere come vorrebbe. Allora si allontana dalla moglie asfissiante, dalla figlia bruttina e complessata, dalla editor esigente e allo stesso tempo distratta. Per scappare da tutto e tutti decide di imparare a nuotare, mentre aspetta che la giuria di un fantomatico premio letterario -leggi lo Strega- decida se premiarlo per un capolavoro che neppure i suoi familiari hanno letto. Così entra in piscina e conosce Giulia (Valeria Golino), ermetica istruttrice di nuoto che sconta una pena carceraria per aver ucciso un uomo. Ecco perché Giulia non esce la sera Tra i due nasce un amore anomalo, fatto di vasche, bollicine e ombrelli sul fondo dell’acqua. “Io so stare a galla” le ripete Guido più volte, ma ammette anche che i suoi libri contengono frasi e concetti che “si fanno per impressionare”. Anche Giulia, presa dal furor artistico inizia a tenere un diario privato. Intorno a questa storia si muovono come una giostra le famiglie dei rispettivi protagonisti, il complesso ambiente letterario italiano e tanta solitudine. La parte migliore del film è l’acerba storia d’amore tra Costanza, la figlia di Guido, e Filippo, un coetaneo. I due sembrano inseparabili, invece condividono l’affetto per un cane: perfino la loro separazione sarà gestita come nei migliori dei divorzi per la gestione delle visite al quadrupede. Giuseppe Piccioni ha dato prove migliori i altri pellicole e lo stesso vale per Mastrandrea, costretto in un personaggio di morettina memoria. Bravissima la Golino nell’interpretazione canora finale: “Piangi Roma”, composta dai Baustelle, è una vera gioia. Il gruppo di Siena ha curato la colonna sonora del film e accompagna le fantasie letterarie di Guido con Edit Piaff e Sergio Endrigo, salvando almeno l’acustica.