Cinema

Il film "Metropolis" compie 80 anni

Il film "Metropolis" compie 80 anni

"Metropolis", capolavoro del regista austriaco Fritz Lang, compie 80 anni. Il film muto, considerato uno dei capisaldi dell'espressionismo cinematografico, è universalmente riconosciuto come modello di gran parte del cinema di fantascienza moderno, avendo ispirato pellicole quali Blade Runner e Brazil. Nella sua pellicola, Lang ipotizza un possibile 2026, nel quale le divisioni classiste sembrano accentuarsi; nella sfavillante Metropolis, infatti, vivono gli industriali, i manager, i ricchi e nel sottosuolo vivono gli operai confinati in un ghetto, di cui i ricchi sembrano neanche ricordarsi. Proprio il figlio di un industriale, Freder (Gustav Frölich), figlio di John Fredersen (Alfred Abel) proprietario delle macchine che forniscono l'energia alla città, si accorge del mondo che gli sta sotto grazie a Maria (Brigitte Helm), una vate che predica agli operai il possibile avvento di un mediatore tra loro e i capitalisti. La ragazza entrando nell'edonistico giardino in cui si diverte Freder, gli mostra i bambini della città operaia e lo invita a guardare i "suoi" fratelli... Dal punto di vista tecnico nel 1927 Metropolis era un film prodigioso. Faceva uso di tecniche di ripresa allora strabilianti. Tra queste, l'introduzione nel cinema d'autore del Passo uno, ovvero le riprese effettuate per singoli fotogrammi, che rimasero nel campionario dei realizzatori di effetti speciali fino all'avvento della computer grafica. I fondali sono dipinti con grande cura per gli effetti prospettici e di profondità e mantengono un'ispirazione grafica in stile anni '30 molto caratterizzante. La pellicola non ebbe grande successo in Europa, ma negli Stati Uniti, al Rialto di New York, alla prima nazionale si presentarono oltre 10.000 persone. Il valore culturale e tecnico lo ha reso il primo film inserito nel registro Memory of the world, un progetto dell'Unesco nato nel 1992 per salvaguardare le opere documentarie più importanti dell'umanità. Oggi dell'originale Metropolis sopravvive solo parte dei negativi e alcune copie di versioni ridotte realizzate all'epoca. Un quarto del filmato originale è andato perduto, così come tutte le sceneggiature, i modellini e il robot Maria, distrutte durante i bombardamenti alleati della Seconda guerra mondiale. Le immagini della città del futuro e delle tecnologie immaginate nel 1927 stupiscono per la loro modernità, mentre il messaggio è riconducibile alle istanze di rivalsa sociale più edulcorate e politicamente corrette. Proprio in virtù di ciò, sarà lo stesso Fritz Lang, in un'intervista del 1966, a "rinnegare" in parte il proprio magistrale lavoro: "Ho spesso dichiarato di non amare Metropolis: perché è impossibile per me oggi, accettare il "messaggio" del film. È un'assurdità quella di dire che il cuore è l'intermediario fra le braccia e la mente. Cioè, evidentemente, tra l'impiegato e il datore di lavoro, il lavoro e il Capitale. Il problema è sociale, e non morale. Ci credevo mentre giravo il film, come avrei potuto terminarlo altrimenti? Ma in seguito cominciai a capire che non andava. Ho pensato, ad esempio, che uno dei difetti consisteva nel modo con il quale avevo descritto il lavoro dell'uomo e delle macchine. Ricordate, ad esempio, gli orologi e l'uomo che lavora in armonia con essi? Diventava una parte integrante delle macchine. Compresi che tutto ciò era troppo simbolico, eccessivamente semplicistico nell'evocazione di quelli che si definiscono i guai della meccanizzazione." LA SCHEDA DEL FILM: Anno 1927 Durata 107 Origine GERMANIA Colore B/N Genere DRAMMATICO, FANTASCIENZA Specifiche tecniche NORMALE Tratto da ROMANZO DI THEA VON HARBOU Produzione UFA Distribuzione MONDADORI VIDEO, RICORDI VIDEO, SKEMA, EMPIRE VIDEO Riedizione 1984 Regia Fritz Lang Attori Alfred Abel Freder Frederson Gustav Frohlich John Frederson Brigitte Helm Maria Rudolf Klein-Rogge Rotwang Fritz Rasp Grot Erwin Biswanger Georgy Max Dietze Lavoratore Margarete Lanner La Signore Nella Macchina Heinrich Gotho Cerimoniere Hans Leo Reich Jan Olaf Storm Jan Theodor Loos Josaphat Heinrich George Capo Operaio Soggetto Thea von Harbou Sceneggiatura Thea von Harbou