Ispirato al celebre libro di Giampaolo Pansa, il film ripercorre la storia di una famiglia lacerata dalle divisioni politiche sul finire della Seconda Guerra Mondiale: un figlio aggregato alle brigate partigiane e una figlia, invece, entrata a far parte della milizia della Repubblica di Salò. Tra ricostruzione storica e thriller politico, un viaggio estremo nelle contraddizioni del nostro passato.
Tratto dal libro di Gianpaolo Pansa, Il sangue dei vinti non è un film da presentare ad un festival del cinema. Girato considerando i tempi ed i modi di una fiction tv, inclusi i tempi di recitazione e la fotografia, a poco vale riportare sul grande schermo la memoria storica di quel periodo di guerra e di sangue.
Troppa retorica e troppo poca reazione di pancia, mettendo tutta la buona volontà non si riesce a dargli una collocazione in questo contesto cinematografico internazionale. Se fosse stato concepito come film per la televisione, forse avrebbe avuto qualche chance di risultare gradito.
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