Bella, disinibita, androgina e terribilmente sensuale. Ecco Klara, interpretata da Laura Chiatti, la protagonista del film "Il caso dell'infedele Klara" di Roberto Faenza che si sta girando a Praga e che uscirà agli inizi del 2009. "Faenza ha fatto emergere il mio lato androgino - dice Laura -. Klara è una ragazza curata, affascinante, sexy, ma in maniera mascolina, ha un aspetto meno apertamente ammiccante".
Protagonisti della pellicola, prodotta da Elda Ferri per Jean Vigo, insieme a Medusa, che la distribuirà all'inizio del 2009, oltre alla Chiatti sono: Claudio Santamaria, Iain Glen (già interprete per Faenza di "Prendimi l'anima"), la ceca Paulina Nemcova e Kierston Wareing ("In questo mondo libero").
La trama, che fonde elementi di dramma e commedia è liberamente ispirata dall'omonimo romanzo dello scrittore ceco Michal Viewegh, autore di vari bestseller (di cui quattro già diventati film), tradotti in tutto il mondo, fra i quali "Romanzo per donne" e "Quei favolosi anni da cani".
La storia mette in scena l'ossessione dell'italiano Luca (Santamaria) musicista elettro-pop e insegnante di musica a Praga, tanto geloso (senza motivo) della fidanzata Klara (Chiatti), studentessa universitaria, da decidere di farla seguire da Denis (Glen), un investigatore privato.
Il detective, sposato con Ruth (Nemcova), è legato alla moglie da un rapporto aperto, caratterizzato dai tradimenti. Nel gioco di schermaglie amorose rimane coinvolta anche Nina, assistente di Denis (Kierston Wareing), e mamma di due bambini.
Laura Chiatti aveva letto il libro di Viewegh due anni fa: "L'avevo trovata una bella storia e quando Roberto mi ha offerto il ruolo sono stata felice di accettare. Il film, comunque, si è abbastanza allontanato dal libro, ad esempio nell'età dei personaggi".
"Klara, ceca di papà italiano, che studia architettura a Praga - spiega nell'intervista all'Ansa-è una donna tutta d'un pezzo, di grandissima personalità. Appare una persona pacata, ma ama con grande passione Luca, il suo fidanzato, un musicista italiano, ossessionato dalla gelosia. Il loro rapporto, molto forte, viene fuori anche dalla sensualità di alcune scene".
"Il film ha anche scene sensuali molto forti - conferma Faenza -. Per realizzarle ho usato tecniche di riprese avanzatissime. Nella stanza con gli attori c'era solo un piccolo obiettivo, senza presenze estranee, e questo li ha fatti sentire più liberi e a proprio agio".
"Nella vita assomiglio più al personaggio di Claudio. - spiega la Chiatti- In amore sono una pazza scatenata. Sono gelosissima e non potrei stare un giorno con un uomo che non sia geloso di me, la vivrei come una mancanza di interesse. So che magari sbaglio, perché coì si vive male e non si ha mai fiducia di nessuno".
Come mai Faenza ha pensato a Claudio Santamaria e Laura Chiatti? "Claudio è l'unico attore italiano che è anche musicista e la musica, all'interno della vicenda svolge un ruolo importante - risponde il regista -. In Laura ho voluto scoprire un aspetto diverso mostrandola quasi androgina. Nel film ha una sensualità nordica".
Il film ricompone la coppia Chiatti - Santamaria, a un anno dalla fiction su Rino Gaetano: "Ritrovare Claudio mi ha fatto molto piacere. Insieme ci divertiamo moltissimo. Mi fa scherzi in continuazione, imitando le voci di tutti. Tra noi c'è un grande feeling e poi mi ha aiutato moltissimo con l'inglese, la lingua in cui è girato il film".
Com'è stato l'incontro professionale con Faenza? "Sono impazzita per lui, è un uomo di un'ironia incredibile, un signore, che mostra grandissima attenzione per gli attori. Mi ha incoraggiato a tirare fuori aspetti inediti della mia personalità - aggiunge -. Mi ha detto subito che lui non ama molto gli attori che recitano. Questo mi ha molto aiutato, perchè io non avendo fatto scuole, lavoro quasi esclusivamente d'istinto". Inoltre, dice la 26enne attricè: "Roberto gratifica moltissimo i personaggi femminili, come raramente mi è capitato di vedere nel nostro cinema".
Infatti per Faenza, autore, negli ultimi anni, da "La lunga vita di Marianna Ucria" a "I Giorni dell'abbandono", di vari ritratti di donne ("oggi hanno molto più da dire degli uomini", sottolinea), anche stavolta i personaggi femminili sono i più interessanti: "Sono molto diversi tra loro. La moglie del detective è molto emancipata ma non sa più cos'è l'amore; Klara è una ragazza di oggi, libera, anche sessualmente, e Nina rappresenta l'amore e la vita vissuti in modo più reale, senza intellettualismi".
Fonte: Tgcom
Cinema