Cinema

Le Bad Girls di Mattero Rovere

Le Bad Girls di Mattero Rovere

Elena (Chiara Chiti), Michela (Desirèe Noferini), Alice (Nadir Caselli) e Livia (Chiara Paoli), sono tre ragazzine diciassettenni belle, ricche e spensierate. Di estrazione borghese, sono figlie di famiglie benestanti in vista in una ricca città italiana. Estremamente fashion addicted, fissate con la dieta e con l’aspetto fisico, spendono le loro giornate tra shopping di lusso, ragazzi, feste in locali esclusivi e scuola. Ma quando si ha tutto facilmente questo tutto perde interesse e valore: amici, famiglia, istituzioni. Si inizia così a vivere in modo superficiale, senza tenere minimamente conto delle conseguenze. Un giorno entra nella vita delle ragazze un nuovo professore Mario Landi (Filippo Nigro), idealista e con la voglia di far cambiare le cose. Ma per Elena diventa un nuovo gioco da iniziare. Estremamente realistico, Matteo Rovere è riuscito a mantenere la regia solo come testimone oculare di fatti ed eventi, lasciando allo spettatore il compito di giurato. La scelta di un ambiente alto borghese è azzardata, perchè nell'immaginario collettivo spesso i crimini si snodano in un contesto più proletario, ma in realtà è solamente l'involucro glamour di una piaga forte, che non considera classi sociali o status: il vuoto emotivo. E per rappresentare questo vuoto orientarsi come al solito nel popolare è scontato ed anche ottimistico se vogliamo, perchè c'è sempre la possibilità del riscatto. A queste ragazze non manca nulla, non hanno bisogno di fare il salto di qualità, sono l'emblema reale di ciò che accade ai giovani oggi. La mancanza di valori, la mancanza di personalità, e soprattutto l'assenza di desiderio per essere migliori, tutto questo è fedelmente riportato nella pellicola. Si è freddi e cinici di fronte al mondo, di fronte al nuovo (il professore idealista), tanto da volerlo conformare alla fredda visione che si ha della realtà. Questo spaventa, e fa riflettere tutti. E' facile imputare colpe agli altri, ognuno di noi ha delle responsabilità che non si lavano via con la censura. Un film da usare come specchio per la coscienza.