Durante l'estate, nella loro casa di campagna, Adrienne, Frédéric e Jérémie in compagnia dei loro figli, festeggiano i 75 anni della madre, Hélène, che ha dedicato la vita all'opera di suo zio, il pittore Paul Berthier.
La morte di Hélène li obbligherà a confrontarsi con gli ingombranti oggetti del loro passato, con alcuni segreti fino ad allora scrupolosamente custoditi ma anche, inevitabilmente, sull'alternanza continua di intimità e lontananza che segna ogni individuo e i rapporti con i membri della famiglia d'origine.
Ognuno prenderà congedo dalla vecchia casa come dai suoi preziosi oggetti che finiranno in un illustre museo.
Un film piacevole, ben interpretato, che poco ha della tipica lentezza francese. In questa storia familiare Assayas sperimenta la tensione che si crea nel momento in cui viene a mancare una figura importante. Tanto più che legata a questa figura c'è un problema di eredità e soprattutto, ricordi da affrontare.
Con sobrietà e con slanci di macchina alla Bergman, Assays passa attraverso i personaggi con un occhio diverso, sicuramente più intrigante rispetto al girato da altri registi su questo argomento .
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