In attesa di una meritata rivalutazione critica, la galleria "ONO arte contemporanea" di Bologna dedica al Maestro dell’erotismo italiano una mostra fotografica in collaborazione con l’Archivio Tinto Brass.
Benchè possa sembrare troppo facile e sbrigativo ricondurre il successo di Tinto Brass unicamente al cinema erotico, è vero che questo è il genere che lo ha reso popolare presso il grande pubblico. Dopo una fase iniziale estremamente interessante e suggestiva, figlia diretta della Nouvelle Vague (tra l’altro recuperata con lungimiranza da Elisabetta Sgarbi nel 2014 per la sua rassegna “La Milanesiana), “…tradito dagli esiti del sessantotto, Brass predilige il linguaggio erotico, in quanto modo di esprimersi comprensibile a tutti.(…) Non c’è una frattura fra un primo periodo serio, impegnato e militante e un secondo periodo, frivolo, leggero e superficiale: nei suoi film la forma primeggia sul contenuto”.
(Caterina Varzi – Curatrice dell’Archivio Tinto Brass)
Verso l’erotismo
Parte così negli anni’80 una nuova fase del regista, all’insegna della libertà e della trasgressione. Fase meno amata da buona parte dei critici, forse poco abituati a una visione dell’erotismo gioiosa e spensierata, lontano dalle turbe intellettuali morbose tanto in voga dagli anni ’70 in poi. Ed è proprio a questo periodo che fa riferimento la mostra “Tinto Brass negli scatti di Gianfranco Salis” (1 giugno/29 luglio; ingresso libero) allestita presso la galleria ONO arte contemporanea di Bologna (Via Santa Margherita, 10) in collaborazione con l’Archivio Tinto Brass. Patrocinata dal Comune di Bologna, la mostra racconta per immagini, attraverso le foto di Gianfranco Salis, fotografo di scena sui set di Brass, la fase cinematografica più nota del regista veneziano. Da Action (1979) a La Chiave (1983), da Monella (1998) al cortometraggio Hotel Courbet (2009), sfilano immagini che testimoniano un sodalizio artistico basato sul rapporto di fiducia e di perfetta interazione tra i due artisti.
“Eros é civiltà”. – Tinto Brass
Crediti foto©ARCHIVIO TINTO BRASS / FOTO SALIS