Germania 1944: tornato dalla campagna d'Africa, dove è stato ferito gravemente, il colonnello Claus von Stauffenberg, un aristocratico tedesco, si unisce alla Resistenza ed entra a far parte dell'operazione Vakyrie, un piano che mira alla presa del potere da parte di un governo ombra una volta morto Hitler.
Von Stauffenberg assumerà un ruolo centrale nel piano: sarà proprio lui a dover portare avanti il colpo di stato, uccidendo di sua mano il Führer. Il film è ispirato a fatti realmente accaduti: il vero von Stauffenberg fu a capo di un piano – noto come il Complotto del 20 luglio – che mirava ad abbattere il nazismo e a porre fine alla guerra assassinando Adolf Hitler.
Il film (imponente per trama e periodo storico) presenta un cast di grandi attori fra cui Kenneth Branagh, Bill Nighy, Tom Wilkinson, Carice van Houten, Thomas Kretschmann, Eddie Izzard, Christian Berkel e Terence Stamp, ma l'attore al quale è diretta tutta l'attenzione è indubbiamente Tom Cruise.
Austero nei panni di Claus von Stauffenberg, Cruise non è totalmente all'altezza del suo personaggio, cosa che suona strana perchè è un bravo attore e se ben diretto (come in Eyes Wide Shut ad esempio) diventa un titano. Sarà forse da imputare a troppi dialoghi e poca azione, dove ormai Cruise è maestro, o alla regia a tratti eterea per quella che invece è una cronaca storica di notevoli dimensioni. L'unica scena che riconduce "alla maniera americana" è quella in cui, in un momento gioioso, di deve cercare riparo e la fuga è rappresentata simbolicamente dall'opera di Wagner, citata in parte nel titolo. Per il resto, un film che non ha eccessivi meriti ma nemmeno da penalizzare in toto.
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