C6.tv. Da leggersi: "ci sei punto tivù". Si chiama così la nuova televisione dei milanesi che andrà in onda 24 ore su 24 a partire da lunedì prossimo. Ovviamente su internet. L’idea nasce da Marco Di Gregorio già ideatore dei Sei milano, la tv nata negli anni novanta che ha portato in Italia il concetto di reporter di strada. O video giornalista che forse suona un po’ meglio. C6.tv vivrà di diretta (“detesto le registrazioni”, ci ha detto il direttore Di Gregorio), di eventi (cronaca, sport, politica, spettacolo) di incontri e anche di tanti momenti capaci di mostrare ai quattro angoli del mondo quello che succede a Milano.
“Per ora”, ha detto Di Gregorio. “Poi si vedrà. Magari sbarcheremo a Roma, Parigi Tokyo, New York. La tecnologia ormai permette qualsiasi cosa”. Una trentina di giovani (tra cui una quindicina di giornalisti) muniti di telecamera, scheda e computer che si aggireranno per il capoluogo lombardo in cerca di storie da raccontare, qualsiasi esse siano. Con una peculiarità, però. “La nostra informazione”, prosegue Di Gregorio, “intesa a 360 gradi, quindi dal comizio allo spettacolo al fatto di cronaca, sarà totalmente in diretta. Se ci facciamo caso le tv generaliste hanno praticamente abolito, se non in casi eccezionali, le dirette. I nostri reporter, invece, andranno in giro con le loro telecamere a riprendere, senza registrare nulla". Poi ci penserà una regia in redazione a decidere cosa mandare online.
"Tra qualche mese”, prosegue Di Gregorio, “daremo anche la possibilità di scegliere tra più argomenti: moda, sport e politica, per esempio”. Ovviamente, ma ormai forse è inutile dirlo, uno dei perni della nuova creatura mediatica online sarà il filo diretto e costante con i navigatori. Filo diretto che quando i cellulari si perfezioneranno (“non manca molto”) diventerà totale. E a questo punto tutti potranno entrare a far parte dell’esercito di reporter guidato da Di Gregorio (che curerà un appuntamento quotidiano alle 8.30 di sera che raccoglierà i fatti più importanti del giorno dal titolo Il riassunto). Tra gli interessi della redazione anche i piccoli eventi spesso trascurati anche dalle televisioni locali. “Non ci interessano solo le grandi manifestazioni”, prosegue il direttore. “Anzi. Se leggiamo le pagine milanesi del Corriere della sera, quante storie ci troviamo in media? Tante. Bene, noi vogliamo dare visibilità a questo mondo. Raccontare la città attraverso i sui fatti. Milano è una metropoli importante per l’Italia, per l’Europa e, per certi aspetti come la moda, anche per il mondo”. Conclude il direttore: “Se volessimo sfidare i big, perderemmo in partenza. C’è chi ha più mezzi di noi, e mi riferisco alle televisioni. E infatti noi non vogliamo fare quello. Ci interessa proporre un modello unico al mondo di tv”.
Fonte: Tgcom