Gennaio 1967: un meteorite si abbatte sul pianeta musica. Esce The Doors, forse il miglior album d'esordio della storia del rock.
Jim Morrison, Ray Manzarek, Robbie Krieger, John Densmore tessono una tela sonora fatta di rock, blues, musica classica, cabaret mitteleuropeo, jazz e poesia. Un pugno da KO, un cocktail psichedelico che scaraventa la hit Light my fire al primo posto delle charts per molte settimane.La musica dei Doors arriva al posto giusto, nel momento giusto.
Un inconfondibile sound, basato sull'organo di Manzarek - che suona anche le linee di basso - e sulla chitarra di Krieger, supporta la voce di Morrison, il "re lucertola", che sa essere calda come quella di Frank Sinatra o roca come quella di un bluesman del delta. Non solo: Jim, ex studente dell'UCLA di Los Angeles e figlio di un ammiraglio, è anche poeta.
Le sue liriche e la trance collettiva che crea nelle performance live lo trasformano in una pop star sexy e al contempo intellettuale, a metà tra esistenzialismo francese e beat generation: un mito che continua a 36 anni dalla morte, avvenuta a Parigi il 3 luglio 1971
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