Gruppo apprezzato nell'era d'oro del nu-metal, è riuscito a tenere testa all'abbondante concorrenza del genere e, nonostante il declino di questa corrente ed i cambiamenti avvenuti nella band, i Soil non smettono di confrontarsi con il mercato e propongono "Picture Perfect", tredici tracce che si susseguono in ambienti sonori eterogenei fra loro.
Rispetto al contenuto nettamente superiore di “Scars” del 2001, i Soil non sono riusciti a trovare uno stile che non rinnegasse in nu-metal ma che fosse quantomeno personale, togliendo anche la pretesa di trovare suoni evoluti nel genere.
I brani contenuti in "Picture Perfect" sono anonimi e scontati, salvo qualche rarissima eccezione che strategicamente è regalata tra le prime tracce. Se l'intenzione era di riuscire ad accordare brani orecchiabili per la loro elementare struttura con il discorso qualità, purtroppo dovranno fare i conti con le critiche e temo con l'abbandono di qualche fan.
Tengo in considerazione la song che da il titolo all'album. Quasi impossibile decretare la peggiore.
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