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Un disco di chitarra solista entra nei primi 50 posti della Fimi/Nielsen

Un disco di chitarra solista entra nei primi 50 posti della Fimi/Nielsen

La chitarra solista di GIOVANNI BAGLIONI entra nella top 50 (al 46° posto) della classifica di vendita Fimi/Nielsen! Il disco in questione è “Anima Meccanica”, con cui il 5 giugno il giovane chitarrista romano ha fatto il suo esordio discografico. GIOVANNI BAGLIONI è considerato uno dei nomi più interessanti ed originali nel panorama della chitarra acustica contemporanea solista italiana e alla sua prima apparizione live di rilievo (il 3 aprile al Blue Note di Milano) ha ottenuto critiche entusiastiche. “Le prime volte che ho preso la chitarra in mano - racconta Giovanni Baglioni - non pensavo assolutamente che avrebbe potuto assumere questa importanza nella mia vita, non pensavo di farne una professione. Ed ora, invece, c’è “Anima meccanica” a contenere suggestioni, ispirazioni di un momento e piccoli sogni, che ho tentato volutamente di rendere eterogenei utilizzando una tavolozza con diversi colori e diversi umori ma che portano con sé il tratto comune della stessa pennellata, e della stessa chitarra”. “Anima Meccanica” (prodotto da BAG Music per Sony Music) contiene dieci brani inediti dove il giovane chitarrista dimostra una vena compositiva solida, personale e inconfondibile, e al tempo stesso sempre più variegata nelle modalità e negli stili espressivi. Talento e tecnica sfociano talora in creazioni brillanti e dall’andamento sostenuto, mentre in altre occasioni l’ispirazione si fa passionale o sensuale, meditativa o malinconica. Questa la track list del disco: “Get Up!”, “Pino”, “Bloody Finger”, “Sirena”, “Anima Meccanica”, “Rubik”, “Quando cade una stella”, “Bijoux”, “L’Insonne” e “Dalla Cenere”. GIOVANNI BAGLIONI ha studiato con Pino Forastiere in maniera approfondita l’opera rivoluzionaria di Michael Hedges, apprezzandola in corrispondente misura (da esecutore così come da fruitore), tanto che tuttora nei suoi concerti non mancano mai le strepitose cover di alcuni classici hedgesiani, fra cui spiccano in particolare “Aerial Boundaries”, “The Rootwitch” ed “Arrowhead”. Il chitarrismo di Giovanni Baglioni è spettacolare da vedere e da ascoltare e dotato - nelle composizioni originali dell’autore - di una forza narrativa ed evocativa mai messa in ombra dal suo pur consumato virtuosismo, il quale spazia dal sapiente utilizzo del tapping (la più riconoscibile e visivamente efficace fra le tecniche da lui utilizzate, connotata dall’uso di entrambe le mani sulla tastiera dello strumento nonché dalla ritmica percussiva sulla cassa) all’impiego delle accordature alternative, agli armonici artificiali, all’uso della mano sinistra over the neck.