Lunedì 5 luglio presso la Casa del Jazz di Roma, nell’ambito della sesta edizione della rassegna “Summetime” si è esibito il trio del pianista Vijay Iyer - Stephan Crump al contrabbasso e Marcus Gilmore alla batteria - per l’unica tappa italiana di questo tour estivo.
Non stupisce la grande affluenza di pubblico al debutto romano del trio: l’ultimo progetto discografico Historicity pubblicato con la prestigiosa etichetta tedesca Act è stato osannato dalla critica; inoltre Vijay Iyer ha ricevuto l’American Jazz Journalists Association Jazz Award 2010 come Musicista dell’anno. La curiosità di assistere all’evento dal vivo è molta e non rimaniamo delusi.
Tra improvvisazioni, composizioni originali tratte dall’ultimo album e nuove cover – come nel caso di “Human Nature” di Michael Jackson - scopriamo come nella musica di questo ensemble ci sia un forte rispetto nei confronti di tutta la tradizione jazz ed un’attrazione per l’avanguardia, filtrate frequentemente attraverso le radici indiane del pianista ed influenzate in particolare dalla tradizione ritmica della musica indostana.
Nelle note di copertina dell’ultimo album, Vijay Iyer spiega la parola “historicity” (“storicità”) come “la condizione di essere collocati nel divenire della storia, con tutto quello che ciò può implicare” e forse questo svela ulteriormente il tentativo del musicista di definire anche tramite questo lavoro, il suo posto all’interno di una tradizione che continuamente diviene e si modifica.
Laura Mancini