Reality choc in GB: si operano concorrenti sfigurati

Reality choc in GB: si operano concorrenti sfigurati

Un reality dove concorrenti sfigurati si sottopongono a interventi di chirurgia facciale in diretta tv. Al progetto sarebbe interessata la britannica Ricochet (la stessa casa di produzione di Supernanny). Un produttore della società ha infatti contattato il mese scorso il chirurgo plastico Peter Butler - che realizzerà prossimamente il primo trapianto di volto in Gran Bretagna - per trovare pazienti con deformità facciali. Sempre un mese fa, la Face Trust - l'associazione di carità della quale Butler è presidente - è stata raggiunta via mail da un produttore della Ricochet, che ha raccontato come la società stesse lavorando a un programma sulla chirurgia plastica facciale. La mail - riportata dal Sunday Times - recita testualmente: "Vogliamo offrire un consulto chirurgico a persone che non possono accedere ai servizi della mutua per motivi economici, perché le liste di attesa sono troppo lunghe o per motivi specifici legati alla loro malattia". E continua: "Stiamo cercando persone le cui vite siano compromesse dall'incapacità di guardarsi allo specchio, a tal punto che hanno paura a uscire di casa". La notizia di questo programma solleva questioni di carattere etico e di privacy e ha suscitato immediate reazioni da parte dell'opinione pubblica, mentre non si sono ancora placate le polemiche sul reality olandese che provocatoriamente ha finto di mettere in palio un rene per il vincitore. Butler, chirurgo plastico del Royal Free Hospital di Londra, ha affermato: "Bisogna stare attenti che non diventi uno sfruttamento di alcune delle persone più vulnerabili della società. Programmi come questo rischiano di rafforzare l'idea che la chirurgia plastica o altri interventi possano risolvere ogni problema al volto di queste persone. Non è cosi'". Anche un'altra associazione, Changing Faces, è stata contattata da Ricochet nell'aprile scorso. Il fondatore, James Partridge, racconta: "come associazione leader nel supporto di persone sfigurate, siamo stati contattati per collaborare al programma: questo implica che le persone con deformità al volto vengono cosiderate buoni candidati". La Ricochet non ha commentato queste affermazioni, limitandosi a negare di avere già deciso di realizzare un reality sul trapianto di volto.