Teatro

Al via "RED- Reggio Emilia Danza 2007"

Al via "RED- Reggio Emilia Danza 2007"

Prosegue la primavera di grande danza sui palcoscenici dell’Emilia-Romagna con RED-Reggio Emilia Danza, Festival che si è aperto il 29 aprile con la serie di eventi denominati Rosta Nuova/Europa, concepiti da coreografi di varie estetiche e discipline, come Mauro Bigonzetti per Aterballetto, Cristina Rizzo ed i vincitori del Concorso coreografico “Memorial Alberto Sassi”- Impronte hip hop Dance Company, Balletto di Firenze e Sanpapié e ambientati nel quartiere di Rosta Nuova, per rendere la città attivamente partecipe degli eventi coreografici presenti in cartellone. Ma accanto all’evento inaugurale del RED, che fa parte del più ampio "Rggio Parma Festival", altri appuntamenti spettacolari puntano sulla tematica della dialettica tra corpo e spazio quotidiano. Sicuramente lo fa MMCompany di Michele Merola e lo fanno le performance di Living Room, appuntamenti performativi di danzatori, artisti visivi, videomakers a cura di Silvia Fanti e pensati per spazi ridotti e per una visione ravvicinata, che vede anche l’inizio della collaborazione tra RED e XING, spazio bolognese dedicato allo spettacolo contemporaneo. Un altro coreografo da sempre attratto dal rapporto del corpo con lo spazio circostante è Virgilio Sieni, che di questo tema ha fatto materia centrale della sua ricerca nel corso degli anni. Una ricerca che quest’anno lo vedrà riaffrontare, nello spazio della Cavallerizza, l’amata musica di Bach, che Sieni contrapporrà a stimoli diretti, crudi, impietosi, scaturiti dalla violenza della società contemporanea, nella quale i conflitti dilagano e travolgono gli assetti urbani colpendo incondizionatamente chi vive nelle città. Sempre su questa linea si colloca il debutto reggiano di una coreografa visionaria ed eccentrica come Constanza Macras, argentina insediata a Berlino, capace di miscelare in un crogiuolo linguistico e creativo effervescente e energetico le infinite stimolazioni che le arrivano dall’osservazione dei continui serrati mutamenti sociali delle grandi metropoli del mondo, spinte sempre più verso una globalizzazione, incapace comunque di annientare del tutto l’identità culturale dell’individuo. Lo dimostra il suo Sure miscela performativa, con margine di improvvisazione, di spaccati di vita reale, affidata a undici attrici, performers e danzatrici che mettono in scena soprattutto la loro auto affermazione di individui, con corpi vitali e anime in cerca di emozioni. Da sempre attratto dal rapporto tra corpo e spazio, tanto da farsi ispirare e collaborare con architetti come Liebeskind, William Forsythe nel corso della sua ricerca più recente è giunto ad asserire che l’idea stessa di ‘coreografia’ può sconnettersi dalla cosa-danza intesa come codice-tecnica-estetica e essere applicata a qualsiasi cosa animata occupi in maniera organica un luogo. Forsythe, per mostrare come la danza abiti in tutti noi, ha immaginato una installazione, City of Abstracts, che arriva a Reggio Emilia in esclusiva nazionale: una installazione nella quale si ha esplicitamente a che fare con la percezione, da parte delle persone comuni, del movimento del proprio corpo. I passanti, che vengono catturati dallo sguardo elettrico posto da Forsythe in un luogo al centro della città, si muovono e fanno sì che l’arte si riversi nel quotidiano, facendo accrescere nelle persone la consapevolezza del proprio ambiente e delle proprie percezioni. Per gran parte della sua carriera Forsythe è stato un fondamentale esploratore del linguaggio classico e delle sue potenzialità compositive ed estetiche. Per gli appuntamenti di RED che ricondurranno gli spettatori negli spazi teatrali tradizionali, si è pensato di riproporre questa sua importante esperienza creativa, che ha fortemente influenzato il linguaggio coreografico postclassico di oggi. Lo straordinario motivo di interesse è che a interpretare quattro celebri lavori di Forsythe sono i ballerini del Mariinskij di San Pietroburgo, eredi gelosi della preziosa scuola accademica ottocentesca, da qualche tempo felicemente impegnati nel recuperare e interpretare l’evoluzione del loro linguaggio di ‘elezione’ nella storia della danza del Novecento, attraverso l’esecuzione di lavori di maestri come Balanchine e appunto William Forsythe. E se il Gala Classico celebra la tradizione secolare del prestigioso complesso russo, il programma Forsythe al Mariinskij si annuncia insomma come la quadratura del nostro cerchio, che parte dalla tradizione teatrale andando verso la quotidianità e dalla quotidianità torna sulla scena, attraverso i capolavori del maestro americano, capace di affiancare il gesto più umile e consueto al virtuosismo tecnico più rigoroso e irraggiungibile. Info: 0522 458924 www.redfestival.it