20 prime assolute, oltre 50 artisti in scena, incontri con il pubblico, laboratori e molto altro al festival dedicato alla spiritualità. Dall'8 al 14 giugno a Lucca.
La quarta edizione del Festival I Teatri del Sacro si svolgeranno a Lucca dall'8 al 14 giugno con 20 spettacoli a ingresso libero e in prima nazionale assoluta, tutti dedicati ai temi dello spirito. Tra gli artisti in scena: Cesar Brie, Punta Corsara, Andrea Cosentino, Carullo-Minasi, Fattore K, Teatro delle Morie, Reggimento Carri.
Parlare liberamente del sacro e delle questioni della fede oggi è una scelta coraggiosa. Organizzare un festival di soli debutti unendo teatro di prosa, danza, spettacoli di ricerca e altri di taglio più tradizionale, compagnie di professionisti e gruppi amatoriali, è una scelta, oltre che coraggiosa, decisamente unica nel panorama dei festival italiani.
“Il titolo dello spettacolo che aprirà la IV edizione de I Teatri del Sacro introduce uno spiazzante interrogativo: Chi sei tu? In questa domanda - nota Fabrizio Fiaschini, Direttore Artistico del Festival - risiede la cifra più autentica del nostro progetto: far sì che il dialogo tra la scena e la spiritualità sia innanzitutto una domanda precisa che punta a un riconoscimento, a un incontro autentico con sé stessi e con chi ci sta di fronte. Un’esperienza di senso - continua Fiaschini - che non si riduca a semplice emozione ma, come accade nel vero teatro, porti con sé la forza (e la fatica) della relazione, lasciando il segno dentro di noi e sul nostro corpo, come nella lotta di Giacobbe con l’angelo. Se di questo si tratta - conclude il Direttore - la risposta del teatro non avrà mai il piglio sicuro e definitivo delle certezze, ma si aprirà piuttosto allo stupore inquieto e appassionato delle scoperte, dove i confini tra chiarezza e oscurità si confondono e si superano senza sosta, illuminati dal desiderio e dalla nostalgia amorosa della ricerca”
GLI SPETTACOLI
Tra i tanti temi proposti dalle compagnie, spicca l’attenzione ai paradossi spirituali della mistica e della santità, come in "Sante di scena" (8 giugno) del Teatro delle Moire, ispirato alle figure delle monache visionarie. "Senza volontà di cattura, Francesco" (9 giugno) di Reggimento Carri, un viaggio dentro la ‘scomoda’ povertà del santo di Assisi; il raffinato "Corrispoendenze" (9 giugno), un delizioso dialogo tra due sorelle (una monaca di clausura e una fotoreporter), tra danza e parola scenica. E ancora l’intenso monologo "Per obbedienza" (11 giugno) di Fabrizio Pugliese su Giuseppe da Copertino, il “santo volante”. Altrettanto vivo il tema della parola e dei testi sacri: dalla tradizione cristiana del Vangelo, con "Chi sei tu?" (8 giugno) di Antonio Panzuto e il suo originalissimo teatro di figura, a quella indiana del "Ramayana", nella versione diretta da Roberto Rustioni per Fattore K, con gli allievi neodiplomati delle più importanti scuole di teatro italiane, per passare ai lavori sull’attualità di figure mitiche come i Re Magi in "Delirium Betlem" (12 giugno), di Alberto Salvi, il secondo di tre sacrosanti lamenti pronunciati da improbabili “Re Marci” o di figure scomode come Caino e Giuda, scandagliate rispettivamente in "Caino Royale" (10 giugno), di PEM-Habitat teatrali, spassoso atto unico sul concetto di capro espiatorio, e in "Gabbatha" (9 giugno) di Koinè.
Sul crinale della riflessione tra l’uomo, la ragione e la fede, ecco emergere la figura di Simone Weil, nella lettura proposta dal César Brie in "La volontà" (12 giugno), oppure l’intrigante rilettura delle Operette Morali di Leopardi operata dalla compagnia Carullo- Minasi in "De Rivolutionibus" (13 giugno). "Rumorosa solitudine" di Bohumil Hrabral, con Amandio Pinhero per la regia di Jacob Olesen andrà in scene, invece, il 14 giugno. Infine il tentativo di ritrovare la ritualità primordiale del corpo, come in "Free Spirit" (8 giugno), della coreografa Ariella Vidach o la verità di un possibile ‘miracolo’ nel cinismo della società contemporanea, come si vede bene nel grottesco "Lourdes" (12 giugno) di Rosa Matteucci nell’affabulatoria lettura di Andrea Cosentino, o nel sorprendente "Io, mia moglie e il miracolo" (13 giugno) della compagnia Punta Corsara, fino al surreale dialogo fra una donna e una gallina in "Prego" (13 giugno) di e con Giovanna Mori.
Novità di quest’anno è il Premio Mario Apollonio, dedicato all’eccellenza del teatro non professionistico. Ecco dunque a Lucca in scena le donne di Forcella in "Pè devozione" (13 giugno) di f. pl. femminile plurale, un viaggio nella religiosità popolare partenopea, tra passione per la vita e rigenerazione sociale; oppure "Buio" (14 giugno), uno spettacolo senza luci che propone un intimo viaggio nella Passione di Cristo. E ancora la danza e la musica come metafora dell’amore in "Canzoni fra l'anima e lo sposo" (10 giugno) e "Il pranzo della domenica" (11 giugno), singolare messa in scena di un pasto con dei commensali molto speciali.
EXTRA_FESTIVAL
La quarta edizione del Festival si caratterizza per un grande numero di iniziative e laboratori dedicati al pubblico, agli studenti e agli appassionati che saranno a Lucca. Tra gli appuntamenti che ogni mattina alle 11.30 animeranno il Chiostro del Real Collegio da segnalare il 14 giugno "Napoli altrove: nuove frontiere del teatro della comunità", una riflessione sul valore del teatro e della spiritualità come veicoli di solidarietà sociale e di cittadinanza attiva, a partire dalla presenza, nel Festival, delle compagnie Punta Corsara e f.pl. femminile plurale. Interverranno al dibattito Gaetano Daniele, Assessore alla Cultura del Comune di Napoli, Anna Bandettini, critico teatrale de La Repubblica, Padre Sergio Sala, Gesuita del Centro Hurtado di Scampia, Ilaria Urbani, giornalista e autrice del libro La Buona Novella: storie di preti di frontiera, l’operatrice teatrale Debora Pietrobono e gli artisti in scena. A corredo dell’incontro 15 ragazzi del Centro Hurtado di Scampia saranno a Lucca per seguire gli spettacoli in scena. Tra gli ospiti degli altri incontri: Rossella Battisti, Alessandro Zaccuri, Michele Sciancalepore, Mario Bianchi, Igor Vazzaz.