Teatro

Ute Lemper, tra Berlino e Parigi all'Unione Musicale

Ute Lemper, tra Berlino e Parigi all'Unione Musicale

Ute Lemper, ovvero come inventarsi una voce. Bisogna possederla prima di tutto ed educarla a un canto che sa essere graffiante e ovattato, spigoloso, struggente, che sappia balenare il pathos davanti agli occhi del pubblico. L’artista rende l’atto del cantare teatro della voce: intonata, recitata, drammatizzata. Vocalità e corpo sono chiamati a definire un’immagine, a incarnare un personaggio; Ute Lemper è un’icona della contemporaneità proprio perché sa nutrirsi di fantasmi molteplici, tutti da reinventare: la fatale Marlene Dietrich come la fragile Edith Piaf, la “r” esplosiva di Jacques Brel, lo swing e il jazz d’oltreoceano. Esploratrice di generi, Ute Lemper ha costruito la propria identità d’artista a partire da una memoria storica. All’inizio, è stata la memoria della nostra vecchia Europa, quella che aveva saputo protestare e sedurre con la canzone; naturale che dal sarcasmo caustico e trasgressivo del Kabarett berlinese passasse all’arte di raccontare col canto degli chansonniers e alle inquietudini esistenzialiste del dopoguerra. Presto, però, è intervenuta una curiosità trasversale: Londra e la musica minimalista di Michael Nyman; New York e il repertorio di Tom Waits e Joni Mitchell e poi da lì a Buenos Aires a conoscere Astor Piazzola e «le illusioni disilluse del tango». Da quelle radici, e da quella passione civile, Ute Lemper non si è mai separata, anche se ormai da anni respira un’America dove i songwriters, da Bob Dylan a Tom Waits, hanno cantato la loro contestazione, e da anni vive in una New York che è crogiolo e incrocio tra le più disparate identità. Gli studi di canto, di danza e di recitazione, la fama conquistata dopo il debutto nel musical e poi nel teatro e nel cinema, testimoniano una professionalità assoluta. Ciò che invece Ute Lemper non poteva imparare da nessuno è la capacità di compiere un viaggio attraverso i suoni: basta una sua movenza, un gesto, il timbro con cui mette in scena le parole a riattivare pezzi di mondi e di storia, così da affidarli nuovamente alla nostra cultura.
Ute Lemper si esibirà venerdì 5 novembre all’Auditorium “G, Agnelli” del Lingotto di Torino, nello spettacolo “Between Berlin and Paris”, su musiche di Kurt Weill, Edith Piaf e Jacques Brel. Con Vana Gierig al pianoforte e Tito Castro al bandoneon. Biglietti da € 20 a € 32.