Teatro

Vie Festival a Modena, Carpi e Vignola dal 12 al 20 ottobre

Vie Festival a Modena, Carpi e Vignola dal 12 al 20 ottobre

VIE Scena Contemporanea Festival conferma la sua vocazione duttile, capace di assumere le forme più diverse e spiazzanti, in questa sua terza edizione, che dal 12 al 20 ottobre ospiterà alcune tra le realtà più interessanti della scena contemporanea - sia del teatro che della danza - europea e italiana. Modena, Carpi e Vignola divengono, grazie al Festival, ideato e curato da Emilia Romagna Teatro Fondazione, luogo di incontro di operatori, critici, studenti e appassionati, mossi dal comune interesse verso le nuove forme della creazione contemporanea nello spettacolo dal vivo, con la sua attuale tendenza a coniugare i mezzi espressivi più disparati. L’apertura del festival (12 e 13 ottobre) è affidata alla compagnia belga Victoria che, con "That night follows day", diretto dal regista londinese Tim Etchells, già fondatore degli inquieti Forced Entertainment , crea uno spettacolo esplosivo, con protagonisti 17 bambini tra gli 8 e i 14 anni. Etchells ha scritto per l’occasione un testo lieve e ricco di humour, in cui i genitori vengono considerati dal punto di vista dei figli, con uno sguardo lucido e impietoso. Daemonie è il primo esito spettacolare della trilogia Beards, in cui entrano in gioco teatro, opera, arti plastiche e visive, coreografia, prestidigitazione, circo, marionette, musica live pilotata da macchine, per affrontare la questione della manipolazione del senso attraverso l’uso delle immagini. Stefan Oertli, autore delle musiche, del libretto e regista, parte dalla struttura della favola Barbablù di Charles Perrault, trasformandola in un racconto contemporaneo, un fatto di cronaca nera con conseguenti moti di attrazione/repulsione. (12 e 13 ottobre). Il ritorno a Vie del regista lettone Alvis Hermanis con "Sonja" , tratto da un racconto di Tatjana Tolstaja, figlia di Aleksei, “scrittore di regime” di epoca staliniana, obbedisce a una modalità di lavoro del Festival, impegnato a seguire alcuni artisti ai quali riconosce originalità di percorso e capacità di mettersi in gioco. Dopo il successo di due anni fa di "By Gorky", reality show popolato da anime desolate in bilico tra libertà estrema ed estrema desolazione, Hermanis racconta con "Sonja" il dolore e la voglia di vivere in un continuo dentro/fuori la narrazione (12 e 13 ottobre). L’artista tedesco Raimund Hoghe si muove come un sonnambulo seguendo il suono della voce di Maria Callas al "36, Avenue Georges Mandel", che dà il titolo allo spettacolo. Ed è proprio il celebre indirizzo parigino del soprano a evocarne la personalità, che ha segnato profondamente la scena lirica del secondo ‘900. (12 e 13 ottobre). Dalla Slovenia vengono i Via Negativa con un progetto sui vizi capitali, che prosegue idealmente la performance presentata nel 2005 alla Biennale Teatro di Venezia. A Modena debutterà in prima nazionale "Four Deaths" , spettacolo dedicato all’invidia e ai comportamenti di chi è posseduto da questo vizio (14 e 15 ottobre). La giovane formazione italiana Orthographe presenta al Festival in anteprima nazionale "Tentativi di volo" , uno spettacolo per camera ottica che esplora l’esperienza del volo notturno durante il sonno. (13-15 ottobre). Emanuelle Huynh, artista eclettica, capace di passare dall’installazione performativa agli spettacoli per grandi teatri e vaste platee, porta a Modena in prima nazionale "Le Grand Dehors". La coreografa, qui in veste anche di interprete, collabora con il compositore Pierre Jodlowski nella creazione di uno spettacolo corale sulla memoria, con frammenti di gesti e pensieri che si ricompongono. Grazie alla collaborazione con l’istituto di Ricerca e Coordinamento Acustico e Musicale di Parigi (IRCAM), nello spettacolo si elabora una scenografia sonora capace di disegnare lo spazio (16 ottobre). Patricia Allio, artista capace di frequentare territori diversi, dalla drammaturgia alla regia alla scenografia, compie con "Le sang des rêves" un’incursione nell’immaginario di Kathy Acker, figura di culto della letteratura punk, scomparsa dieci anni fa lasciando una scia di testi incendiari (16-17 ottobre). La scrittura scenica dello spettacolo si arricchisce di brani tratti da altri testi, di materiale filmico e musicale. Partendo da un’esperienza dell’infanzia, Màrcia Lança, con "Dos joelhos para baixo" sfida il pubblico, proponendo un singolare progetto artistico che ricrea una vera e propria città, un mondo fatto di carta abitato da uomini e donne. In questo lavoro la maggior parte delle azioni attinge all’immaginario giocoso dei bambini per poi trasformarsi in linguaggio adulto grazie alla grande cura artigianale per i dettagli (15-16 ottobre). Dopo il successo dello scorso anno torna l’accoppiata Jonathan Burrows e Matteo Fargion con "Speaking Dance", la nuova produzione che conclude il trittico iniziato con "Both Sitting Duet" e "The Quiet Dance" sulla delicata relazione tra danza e musica (17-18 ottobre). Socìetas Raffaello Sanzio è presente due volte a Vie: Romeo Castellucci crea appositamente per il Festival un evento speciale che raggruppa una serie di quadri preparatori del suo futuro lavoro dedicato alla Divina Commedia; Chiara Guidi e Scott Gibbons, con "Madrigale appena narrabile", creano una sinfonia di voci recitanti e cantanti, esito del corso di specializzazione in tecnica vocale organizzato in collaborazione con Emilia Romagna Teatro Fondazione. (17-19 ottobre). Vincenzo Pirrotta, moderno erede della tradizione del cunto siciliano, propone "N’gnanzou’", spettacolo nato dalla sua ricerca tra i "Raisi" e i tonnaroti di Favignana e Trapani. Nel racconto prendono vita storie e personaggi di una comunità di pescatori durante il rito della mattanza (19-20 ottobre). Il percorso di Vie nella coreografia prosegue poi con "Capricci – Progetto Poiesis", ultima creazione corale della Compagnia Abbondanza/Bertoni (19 ottobre). Al Festival, Antonella Bertoni presenterà anche il suo assolo "Try" (20 ottobre). Per la prima volta in Italia, dopo i successi riportati in tutt’Europa, i Rimini Protokoll, gruppo formato da tre registi berlinesi, mettono in scena il primo volume de "Il Capitale" di Karl Marx, lasciando più spazio ad inserti biografici ricchi di humor che alla teoria economica. (19 ottobre). Nato dall’incontro di due protagonisti della scena italiana di ricerca, "Le ceneri di Gramsci" vede Virgilio Sieni e Sandro Lombardi collaborare a un progetto comune basato sullo splendido poemetto di Pier Paolo Pasolini (20 ottobre). Danio Manfredini presenta la sua ultima creazione "Il sacro segno dei mostri", diario lieve e sofferto, frutto del lavoro decennale in un ex ospedale psichiatrico (19-20 ottobre). Continua l’esplorazione dell’"Ubu Re" di Alfred Jarry da parte del Teatro delle Albe e del suo regista Marco Martinelli che, dopo aver lavorato con i ragazzi di Scampia e di Chicago, approda in Senegal. I “Palotini” sono infatti un gruppo di adolescenti senegalesi interpreti di un "Ubu Buur" in cui la Polonia , scenario fantastico e surreale del testo originale, il “nessun luogo” di Alfred Jarry che è “tutti i paesi del mondo”, si trasforma in un fantasmagorico paesaggio africano. (18 ottobre). David Batignani e Natascia Curci arrivano in Piazza Garibaldi a Carpi con un caravan decorato alla maniera dei carrozzoni del circo. "Caravankermesse" (19-20 ottobre) è uno spettacolo dolce e melanconico, per tutte le età, che evoca atmosfere circensi senza raccontarne le storie. La CompagniaFaleni-Infuso con "Teatro-Cucina" sollecita il gusto, facendo assaporare agli spettatori la rievocazione, preparazione e consumo di pietanze, tutte ispirate alla tradizione regionale italiana (16-18 ottobre). "A rebours", nuova creazione della Compagnia Arearea fondata da Roberto Cocconi, è l’occasione per vivere alcune esperienze della quotidianità alla “rovescia”. (18 ottobre). Mariangela Gualtieri, con il progetto speciale "Portar bene", fa entrare la poesia nelle case, là dove ogni giorno penetra la parola lugubre dell’informazione e quella sciatta degli imbonitori televisivi. L’intento è quello di far nascere, fra i tanti bisogni fittizi, un’esigenza vera di parole salutari, recuperando così l’antica funzione di farmaco della poesia e la sua misteriosa virtù terapeutica. (12-13 ottobre). Gli spettatori di "A cena con delitto" di Daniele Milani, mentre consumano le portate di una succulenta cena, assistono a un misterioso omicidio e devono scoprire insieme il colpevole (12-14 ottobre). "Circhio Lume" della Compagnia Tardito/Rendina ricrea scenette da cinema muto, evocando con tenerezza i meccanismi che l’uomo mette in atto per essere al centro dell’attenzione, per farsi amare. Vestiti un po’ da clown, un po’ da ballerini malinconici, i tre attori della compagnia volteggiano sulle panche, danzando al suono di musiche strampalate. Il risultato è un circo delirante che trasporta lo spettatore in uno stato di infantile leggerezza (16-17 ottobre). Il coreografo e danzatore Roberto Castello, già cofondatore della Compagnia Sosta Palmizi, propone con "Il Duca delle Prugne" una sorta di sofisticato varietà dei sensi, capace di indurre nel singolo spettatore attimi di sospensione nell’intensità del più squisito piacere. (18-19 ottobre). Sono in programma anche alcuni laboratori collaterali, con Giovanna Marini, César Brie, Vincenzo Pirrotta, Jonathan Burrows e Matteo Fargion. Info: 059 2136011 - 059 2032993 www.viefestivalmodena.it