Partiranno a maggio le riprese del progetto artistico che in otto puntate racconterà la vita di Claudia Cardinale, ma anche l'Italia degli ultimi cinquant'anni. "Vita di una italiana" è la serie ideata e diretta dal compagno dell'attrice, Pasquale Squitieri, e scritta dallo storico Giordano Bruno Guerri, che ne sarà anche il narratore. La messa in onda è prevista su Odeon Tv in autunno. Squitieri, che con questa serie firma il primo progetto della Oidè, neonata compagnia di produzione della quale è uno dei motori creativi, non ha perso occasione per attaccare Rai e Mediaset: «Con Oidè abbiamo deciso di tirare fuori un nuovo modello che non abbia i limiti dei due moloch, Rai e Mediaset, che da anni si spartiscono il mercato. La Rai boccia un progetto televisivo di Bertolucci e non trasmette un mio film che ha pure prodotto, "L'avvocato De Gregorio", perchè dicono che Albertazzi non fa audience. Il mercato ha vinto sulla qualità del prodotto, da anni è in atto una spartizione tra Rai e Mediaset. In Rai tutta la progettualità finisce nelle mani di uno solo, si perdono mesi, a meno che non si sia in un certo giro produttivo. E intanto mettono in onda il "Medico in famiglia"». Claudia Cardinale, con il suo leggendario charme non si è scomposta e ha raccontato i numerosi aneddoti della sua vita. A cominciare da quando «all'esame come attrice me ne andai sbattendo la porta e facendo scena muta - ha ricordato la diva alla quale è stato consegnato venerdì a Roma il diploma honoris causa dal Centro Sperimentale di Cinematografia -. Ho avuto il privilegio di arrivare negli anni migliori del cinema italiano e di girare 130 film in tutto il mondo. Ho incontrato gente straordinaria e ho avuto dei maestri che sono rimasti tutti dentro di me. Ma non ho mai chiesto nulla, mi sono fatta pregare perfino per recitare: ho trattato il cinema come gli uomini e mi sono sempre fatta desiderare. Visconti e Fellini litigavano tra loro per avermi sul set, quando dovevo girare contemporaneamente "Il Gattopardo" e "Otto e mezzo": erano due registi all'opposto. Da Visconti non volava una mosca, Fellini girava in mezzo alla confusione. Uno mi voleva bionda e l'altro bruna. Ma erano entrambi straordinari». Ma non c’è stato solo cinema: « Sono stata una grande sportiva, ho praticato pallacanestro, pallavolo e atletica leggera, ma adoro le partite di calcio: una volta quando ero in Brasile, allo stadio, Pelè fece per me un gol e me lo dedicò. È stato fantastico». Un mito, Claudia anche per gli uomini di politica e cultura: «Con Gorbaciov abbiamo avuto lunghi incontri, è un uomo straordinario e mi apprezza molto. Moravia scrisse di me come "di un oggetto che appare nello spazio"». Impossibile dimenticare l’Albertone Nazionale: «Adesso non mi dispiace - ammette la Cardinale - se la Rai ha realizzato "Storia di un italiano" e per me invece non si è mossa. Anzi, Sordi era unico. Quando giravamo in Australia ("Bello, onesto sposerebbe Australia"), fui arrestatata con Sordi, perché eravamano vestiti in modo trasgressivo e indugiavamo davanti a una gioielleria: io avevo una minigonna cortissima e lui un paio di pantaloni ascellari. Ci siamo divertiti molto. Tra le attrici con cui mi sono divertita di più c'è la Bardot: abbiamo girato insieme "Le pistolere" e io ero un vero maschiaccio. Tra i registi italiani, mi piace Gabriele Muccino, che pure debuttò con me in "Atto di dolore", ma è un peccato che non si vedano più film italiani all'estero: in Francia, dove vivo, è rarissimo vedere un film iataliani nei cinema. Prima che il mondo era maschilista si scrivevavo film per le donne: oggi bei ruoli italiani non ne esistono più». E non è solo nostalgia: «Adesso, sto iniziando le riprese del film di Stephane Giusti "Made in Italy". Il mio sogno era di fare l'eploratrice, e in fondo la faccio, viaggio tanto, sono una donna libera che non si è mai sposata e per tutti sarò sempre "La ragazza con la valigia"».