VIA Fornelli s.n.
95046 - palagonia (CT)
Sicilia
Il gruppo teatrale giovanile "I Guitti" nasce come piccolo gruppo di una comunità parrocchiale della chiesa S.Giuseppe di Palagonia per una scommessa fatta in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù che si svolgeva a Colonia: il parroco Don Michelangelo Franchino, il quale teneva a che una rappresentanza dei giovani della parrocchia partecipasse a tale evento, propose di preparare uno spettacolo teatrale allo scopo di finanziare il viaggio e lui stesso promise, e mantenne, che se i ragazzi fossero riusciti avrebbe contribuito economicamente. I ragazzi accettarono con entusiasmo, e fu così che coinvolsero anche Salvatore Oliva, oggi regista e direttore del gruppo, a partecipare. Fu così che nel 2004 esordirono con la commedia brillante dialettale "L'eredità dello zio canonico" di Antonio Russo Giusti che riscosse un buon successo. Il gruppo non si divise, sebbene alcuni decisero di non partecipare più e se ne aggiunsero degli altri, e vollero continuare a mettere in scena nuove commedie dialettali: così nel 2005 venne messa in scena "Fiat Voluntas Dei" di Giuseppe Macrì e ancora nel 2006 "San Giovanni Decollato" di Nino Martoglio. Tuttavia il gruppo rimase sempre all'interno della parrocchia con poco materiale a loro disposizione. Nel 2007 ci fu la svolta: finalmente si decise di fare uno spettacolo da preparare per la festa patronale e per l'estate palagonese: La commedia "Fumo negli occhi" tratta da Faele Romano, con la riduzione in chiave dialettale di Carlo Di Pietro, fu un successone in piazza. Nel 2008 in occasione del Natale e Capodanno il gruppo decise di realizzare uno spettacolo più ampio con due generi diversi: la commedia unico atto "Civitoti in pretura" di Nino Martoglio e brani scelti dal "Faust" di Goethe e per l'estate palagonese la commedia i due atti "Zitaggiu a cumannu" di Giuseppe Toscano. Fu proprio in questa occasione che si decise di dare il nome al gruppo, che prima si presentava come "Gruppo teatro della Parrocchia S.Giuseppe", "I Guitti" che appunto significa "attori di strada". Il nome non è messo a caso, infatti i ragazzi che fanno parte di questa 'mini compagnia' non hanno studiato recitazione, a parte il regista che si è diplomato all'accademia di arte drammatica della sede di Torino (all'epoca sperimentale), e le scene da loro realizzate mettono a nudo la voglia e l'entusiasmo di chi vuole stare in compagnia e chi vuole imparare una piccola parte della cultura siciliana e non solo: oltre ad essere attori si cimentano anche come scenografi, attrezzisti e tecnici del suono e delle luci; insomma un gruppo tuttofare che ha grinta.