In una fredda e piovosa domenica di dicembre il pubblico del Teatro Feronia di San Severino Marche è stato emozionato e coinvolto dal thriller drammatico Notturno di donna con ospiti meravigliosamente interpretato da Giuliana De Sio insieme a cinque attori bravissimi: Gino Curcione, Rosaria De Cicco, Andrea De Venuti, Mimmo Esposito, Luigi Iacuzio. Il testo, scritto da Annibale Ruccello nel 1982, è un’opera triste e ricca di pathos che viene ravvivata da una miscela di intensi sentimenti e da momenti di involontaria comicità dando all’intero dramma un sapore “agrodolce” perfettamente restituito dalla regia di Enrico Maria Lamanna con intriganti colpi di scena e una tensione pari a un film di Hitchcock (anche grazie alle scenografie, ai costumi, alla musica e alle luci accurate: una messa in scena perfetta e indimenticabile).
Adriana, ingenua casalinga incinta del terzo figlio, vive nella periferia di un paesino campano insieme al marito Michele, rude metronotte che la considera meno di soprammobile. La sua vita scorre lenta e inesorabile tanto da ritrovarsi spesso sola e annoiata, sopportando i maltrattamenti e le violenze del marito quando lui è presente. Una notte afosa d'estate, mentre suo marito è al lavoro e Adriana è addormentata davanti al televisore, in casa piomba un'ospite inattesa che fugge da dei malviventi. Si scopre che Rosanna è un’ex compagna di scuola di Adriana. La serata viene maggiormente movimentata dall'arrivo di Arturo, marito di Rosanna: egli comincia a corteggiare spudoratamente Adriana, la quale si ritrova ben presto al centro di una vicenda inimmaginabile che si complica sempre di più quando al trio si aggiungono Michele e Sandro, ex fidanzato di Adriana appena uscito di galera. La presenza degli ospiti (poi si scopre solo sognati e risultato dei deliri, delle paure e delle inquietudini della protagonista) dà modo ad Adriana di riconsiderare la sua vita con occhio critico, esaminando la sua infanzia trascorsa con un padre remissivo e una madre opprimente. La folle e imprevedibile nottata lascia pesanti segni nella psiche di Adriana che finisce per impazzire e uccide i figli regredendo allo stadio di una bambina sul triciclo.
Durante lo spettacolo, lo spettatore viene catapultato in un mondo surreale e onirico fatto di ricordi e immagini sfocate che spiegano il comportamento ingenuo e infantile della donna, frustata e sottomessa dalla noia e dai soprusi. Infatti possiamo considerare Adriana come una donna bambina mai cresciuta ma anche come una Medea moderna che scivola nella follia nell'indifferenza di chi le sta accanto. Alla base ci sono la solitudine e un'infanzia difficile mai rielaborata che ancora pesa e condiziona il presente. Oltre all’aspetto surreale della sceneggiatura, vi è l’evidente attualità: proprio in queste ore viene incriminata la mamma del piccolo Loris a Ragusa, solo per citare il caso più recente.
Questa rappresentazione ha lasciato un segno indelebile e conquistato il pubblico: applausi interminabili da parte di un teatro completamente esaurito a Giuliana De Sio, a cui il direttore artistico Francesco Rapaccioni ha regalato libri Garzanti.
Gli studenti abbonati al Feronia recensiscono gli spettacoli: il progetto ha il patrocinio dell'Ordine dei Giornalisti delle Marche.