Un pomeriggio, un parco, Berlino. Il 1923. Franz Kafka, ritroso scrittore ancora non raggiunto dalla fama, s’imbatte in una bambina disperata perché ha perso la sua bambola. Questo incontro inaspettato rappresenta lo spunto per l’ultima opera del grande scrittore, un’ispirazione.
Ventuno giorni e tante lettere per immaginare un’altra verità: la bambola non è andata perduta, è partita per un lungo viaggio in giro per il mondo. Così Kafka s’inventa “postino delle bambole”. Della bambina nessuna traccia, degli scritti nemmeno, ma Jordi Sierra i Fabra, autore catalano, prova a ricostruire cosa potrebbe essere accaduto, a riempire i buchi di quella strana e misteriosa vicenda, regalando ai lettori un piccolo libro prezioso e intenso. È una storia adulta che parla di nostalgia, inquietudini, vita che corre via, è una storia dell’infanzia che dice di stupori, occhi aperti sul mondo, vita che arriva tumultuosa e piena.
È il racconto delle separazioni e dell’abbandono, di come si impara a stare dentro al cambiamento, e di quanto si possa raccogliere dagli incontri, anche i più inattesi. Dentro una scena essenziale e con l’aiuto di videoproiezioni, che animano e descrivono i luoghi, le fantasie e il viaggio straordinario della bambola, si sviluppa un dialogo profondo tra i due protagonisti, capace di dare un senso, un ordine alla realtà, e di trasformare il dramma della perdita in un’occasione di crescita. Un incontro tra umanità, tra condizioni diverse, diversi tempi della vita, ma dentro un’esperienza che appartiene a tutti: crescere, cambiare, lasciar andare.
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Regia:
Fabrizio Pallara
Autore:
Fabrizio Pallara, Valerio Malorni
Protagonista:
Desy Gialuz, Valerio Malorni
Produzione:
CSS Teatro stabile di innovazione del FVG
Durata:
60 minuti
Numera atti:
1
Anno di produzione:
2024
tratto dal romanzo “Kafka y la muñeca viajera” di Jordi Sierra i Fabra
scene e costumi: Fabrizio Pallara e Luigina Tusini
immagini video: Massimo Racozzi
ideazione e costruzione bambola: Ilaria Comisso