Un testo ironico e fantasioso, in cui la parola di Stefano Benni è come sempre agile, paradossale e dissacrante. Una donna qualsiasi di nome V, nata un giorno qualsiasi in modo funambolico, ripercorre comicamente la sua vita alla ricerca di W, la sua metà. V è una parte alla ricerca del suo tutto e in questo monologo assurdo, ridicolo e doloroso vuole trovare una spiegazione a quel senso d’incompiutezza che l’attanaglia. Nel farlo si interroga su povertà e guerra, amicizia e intolleranza, giustizia e amore. Una sorta di concerto polistrumentale per voce sola su di un testo che parla di contemporaneità in modo ironico, con un linguaggio alto e raffinato.