Paolo Crepet affronta in questo spettacolo infatti il delicato tema della libertà di pensiero, oggi sempre più limitata da schemi ideologici, autocensure e nuove forme di controllo invisibili. Attraverso una riflessione profonda, Crepet denuncia come il pensiero libero, l’immaginazione e la creatività siano messi in pericolo da un sistema che tende a frammentare, inibire e normalizzare le idee, riducendole a schegge insignificanti.
Nella società contemporanea, si insinua una nuova forma di censura autoindotta, alimentata da paure e dalla pressione del “politicamente corretto”, che blocca la spontaneità e la critica. Crepet ci invita a riflettere sul rischio di diventare replicanti, incapaci di esercitare il libero arbitrio, e sottolinea come solo attraverso il coraggio del pensiero si possa preservare l’autenticità e costruire un futuro libero, creativo e non omologato.
Un monito a difendere il valore dell'originalità e della disobbedienza intellettuale, contro chi vorrebbe imporre dogmi ideologici e controllare la mente umana.