“Sensazionale! -strillano i media- “Nello spettacolo Amori di pietra troverete fondamentali rivelazioni sulla danza, la vita, l’eros, la religione, l’uomo e tutto il mondo”. E Caterina Sagna in Relazione pubblica finge di mettere in scena Amori di pietra, uno spettacolo immaginario. È l’occasione per la coreografa e regista veneziana di tornare a ragionare sul teatro (metateatro), allargando però l’orizzonte fino a includere sia il pubblico che il sistema mediatico. Perché, sembrerà pure strano, nel metateatro raramente appare lo spettatore, che stavolta invece sarà coinvolto in un lavoro a metà tra una messa in scena e la conferenza di presentazione - in entrambi i casi naturalmente di Amori di pietra. Il tutto condotto con il piglio ironico che nessuno disconosce a Sagna, e che tuttavia stavolta si stempera nelle punte più acide, in direzione di una presa in giro non priva di polemica sull’ipocrita stato di grazia dell’ “universo spettacolo”.
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