Ho conosciuto e amato l'opera di Shakespeare fin dal primo debutto in teatro, guidata dal mio maestro Leo de Berardinis. Sono passata attraverso Lear, Amleto, Tempesta, Macbeth, prima come attrice e poi come regista e autrice. Questa tessitura di memoria concreta, impalpabile e magnetica, affida alla poesia il compito di decantare la storia per trasmetterne al futuro il senso. Consegnata all'arte del teatro, diventa una densa scrittura che pur mantenendo la sua identità riesce a modificarsi e immergersi in altri tempi, corpi, voci con esiti sorprendenti. Resiste e regge ad ogni cambiamento e tradimento, spingendo a moltiplicare i punti di vista e a rivedere la propria visione del mondo, di sé stessi e delle relazioni degli umani con il potere, i sentimenti, la morte. Spero che tutto questo avvenga anche nel mio nuovo 'solo' in musica, in un momento nel quale la parola poetica mi pare quanto mai necessaria. [Elena Bucci]
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