Ogni promessa è debito è il titolo di questa mia nuova commedia. Un titolo che racconta il senso più preciso del racconto: un uomo di circa 60 anni, vedovo con due figli che, per salvare la vita a se stesso e alla famiglia, esprime un voto alla patrona del suo paese, sant’Anna.
L’uomo in questione è Benedetto Croce, titolare della pizzeria “Croce e delizia” e si ritrova in una situazione di grave pericolo a bordo di una piccola imbarcazione insieme alla figlia Rebecca e al figlio Marco.
Con loro, a fare da marinaio incompetente, Roberto Cardella, tuttofare della famiglia Croce. li disperato SOS di Benedetto Croce, rivolto alla santa, viene raccolto dalla guardia costiera e la notizia si sparge immediatamente in tutta la comunità.
Persino la tivù locale trasmette le parole che il naufrago morente rivolge alla santa pregandola di andare in suo soccorso.
L’accorato appello, riportato nel telegiornale, viene ascoltato da tutta la popolazione. I disperati vengono riportati a casa sani e salvi ma, una volta a casa, cosa farà Benedetto? Manterrà la parola data a sant’Anna? E a chi donerà quei soldi che ha promesso alla santa? I pretendenti in lista sono parecchi. A cominciare da padre Cristoforetto che, in quanto parroco della chiesa che porta il nome della patrona, pretende di vantare una primazia religiosa sul voto. Ma c’è anche il sindaco di Bacoli a battere cassa perché sant’Anna – sostiene – é la protettrice del paese che lui amministra.
E poi ci sono il fratello Gaetano Croce e la sua compagna, il nipote Tommasino in rappresentanza di un ramo della famiglia che non frequenta da anni. Insomma tanti sono quelli che pensano di avere qualche diritto su quella donazione promessa dal povero Benedetto, il quale proverà a resistere cercando di opporre al fanatismo religioso di quella selva famelica un razionale e illuminato buonsenso.
Fino a che non entrerà in gioco la santa stessa con un colpo di scena che farà vacillare le già fragili certezze del nostro disgraziato e forse non del tutto innocente pizzaiolo. Definirei questo mio ultimo lavoro come un’opera buffa. C’è molta comicità nella difficoltà di mantenere una promessa così onerosa. C’è un po’ di grottesco perché il protagonista deve fare i conti con il mondo del fanatismo religioso e delle apparizioni miracolose. E c’è anche qualche spunto di riflessione per l’eterno scontro tra egoismo e buona volontà, tra onestà e lucro, tra bisogno e avidità.
Vincenzo Salemme