Pene d’amor perdute è una delle prime commedie di Shakespeare, scritta nel 1594, divertente e leggera, deve dominano il potere e l’ambiguità del linguaggio, strumento truffaldino quanto inconsapevole di inganno e autoinganno. La più letteraria delle commedie di Shakespeare è anche una briosa festa della parola traboccante di bisticci, doppi sensi, allusioni incrociate, un omaggio divertito all’arte della conversazione arguta e galante.
Alla corte di Navarra, il re Ferdinando e tre suoi gentiluomini hanno fatto voto di dedicarsi per qualche tempo solo allo studio. L’arrivo della principessa di Francia col suo seguito rivela quanto la promessa sia effimera: a suon di missive segrete, mascherate, schermaglie verbali e goffi corteggiamenti l’amore fa breccia nel cuore di damigelle e cavalieri.