L'attore e regista Piero Nuti guida il pubblico alla scoperta di Cicerone e della sua difesa di Marco Celio Rufo, suo allievo ed amico, da una serie di pesanti accuse. Insieme alla trattazione più tecnicamente giuridica del fatto, si fa larghissimo uso dell'ironia, insieme al ridicolo nei fatti e nei detti (giochi di parole, richiami e allusioni di versi tragici e comici, nomignoli, diminutivi, gaffes, lapsus imbarazzanti).