Una ballata sui fantasmi dell’oggi, la violenza, il sesso, il sudore e le ferite, una discesa agli inferi ispirata ai miti classici, ma anche a Pasolini. È un atto d’accusa ed un urlo blasfemo, che parla di eros e omosessualità senza reticenze né ipocrisie. Rappresenta la sfida linguistica con cui hanno voluto cimentarsi Ricci/Forte, già noti come sceneggiatori di fortunate serie televisive, ma anche drammaturghi capaci di scelte difficili e provocatorie.
Quante volte si vorrebbe dimenticare magicamente un odore, una persona, un’emozione, un’esistenza intera, per cancellarli dalla nostra vita? Ma la memoria è il cane più stupido che esista. Le lanci un bastoncino e ti riporta indietro tutto.
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