Secondo titolo di Giuseppe Verdi per la Fenice, Attila è forse l’opera più veneziana del bussetano, non solo perché esordì in laguna nel 1846, ma anche perché narra dell’arrivo dei profughi aquileiesi sull’isola di Rivo Alto, e quindi della fondazione del primo nucleo di quell’insediamento che diventerà Venezia. La vicenda del re degli Unni – tratta dalla tragedia Attila, König der Hunnen di Zacharias Werner – si prestava, anche per l’ambizioso soggetto, a un diverso e inedito approccio alla drammaturgia. Il debutto veneziano, non proprio un trionfo a causa di interpreti inadeguati, traghetta comunque l’opera nei cartelloni dei teatri più prestigiosi, a cinque anni dalla prima, sempre a Venezia, di Rigoletto
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Orchestra e Coro del Teatro La Fenice direttore Sebastiano Rolli maestro del coro Alfonso Caiani regia Leo Muscato scene Federica Parolini costumi Silvia Aymonino light designer Alessandro Verazzi
Attila Michele Pertusi Ezio Vladimir Stoyanov Odabella Anastasia Bartoli Foresto Andeka Gorrotxategi Uldino Andrea Schifaudo Leone Francesco Milanese