L'attuale Teatro Sociale trae le sue origini dalla storia della famiglia di Luigi Guillaume, nobiluomo francese fuggito con la moglie Maddalena, da Lione (Francia) durante la rivoluzione francese. I Guillaume, confusi a un gruppo di saltimbanchi e di attori girovaghi, per meglio ingannare gli inseguitori, raggiunsero l'Italia in modo rocambolesco trovando però, nell'affascinante mondo circense, il modo di sopravvivere alla propria condizione di esuli espropriati.
Fino al 1981, anno di chiusura della sala, sul palcoscenico del Teatro Sociale hanno trovato ospitalità spettacoli "leggeri": operette, cabaret, concerti, mentre nel vicino Teatro Grande, maggiore per tradizione artistica e per capienza di sala, hanno continuato ad essere rappresentati spettacoli di prosa, concerti di musica classica e opera lirica.
Gli attuali restauri, che si sono protratti con alcune interruzioni dal 1986 al 1996 ci restituiscono un teatro capace di ospitare seicento spettatori - ora sala del Teatro Stabile di Brescia.