
Don Pasquale al Carlo Felice di Genova, e pubblico spaccato in due: entusiasti i giovani, perplessi gli altri. Non per la qualità musicale e vocale, che è stata tutto sommato buona, ma per la regia e l’allestimento.
Al pubblico genovese, tradizionalmente sobrio e poco propenso alle novità fini a sé stesse, non è piaciuta granché la scelta del regista Andrea Bernard di ambientare questo Don Pasquale di Donizetti in un casinò che in realtà è un casìno, con tanto di ragazze che si dimenano in vetrine a luci rosse: a cominciare da Norina.

GLI SPETTACOLI
IN SCENA IN ITALIA


Per sua fortuna la protagonista Maria Rita Combattelli, oltre ad avere buone doti vocali adeguate alla parte, ha anche le physique du rôle per non sfigurare in (s)vesti da cubista. Fastidiosa però, non solo per i puritani, la scena sadomaso con i due uomini al guinzaglio.
Le scene di Alberto Beltrame e i costumi di Elena Beccaro: efficaci nel contesto creato da Bernard, ma sicuramente più adatti ad altre vicende ed altre opere liriche. La sera della prima, le orecchie più attente hanno sentito anche la voce del regista, oltre a quella dei cantanti.

Alla fine della rappresentazione, che ha chiuso la stagione dell’ente lirico genovese, il pubblico ha applaudito a lungo: ma in modo abbastanza tiepido, diciamo così. C’è stato anche chi ha lasciato la sala dopo l’intervallo. Giovanissimo il cast, ma non era una novità. Sono tre anni che il Carlo Felice affida la chiusura della stagione ai giovani dell’Accademia di Perfezionamento diretta dal tenore Fabrizio Meli.

Il maestro Francesco Ivan Ciampa ha diretto con autorevolezza l’orchestra, ottenendo molto soprattutto nell’ouverture. Ma in alcuni punti la musica ha coperto le voci: che, a tratti, in alcuni dei protagonisti sono sembrate un po’ acerbe. Forse il basso Omar Cepparolli era troppo giovane per interpretare un vecchio incarognito come Don Pasquale: anche se si è difeso discretamente. Efficace Nicola Zambon nella parte di Malatesta, un sei e mezzo per Antonio Mandrillo nel ruolo di Ernesto. Sufficiente il notaio Franco Rios Castro.
Buone le esecuzioni del duetto “Prender moglie?” (Don Pasquale ed Ernesto) e della cavatina “Quel guardo il cavaliere”. Applausi nel secondo atto per il terzetto “Via, da brava” (Don Pasquale, Malatesta, Norina). Nel terzo atto da segnalare il duetto “Signorina, in tanta fretta” (Norina e Don Pasquale).
