Secondo capitolo di Champion’s e Contadini, peraltro postato con qualche giorno di ritardo, ma non per questo meno succoso. Solito mercoledì a zonzo tra SkySport e Canale 5: stavolta gli uomini in braghe corte sono i milanisti e questo sarebbe già un valido motivo per non girare. Per di più il Cazzaro del post precedente, a scanso di equivoci e per evitare inutili lotte e offerte al rialzo, la partita ha preferito andarsela a vedere da terzi.
In teoria, i contadinelli sono tutti per me. Ma il Milan ha da sempre un fascino irrinunciabile, a maggior ragione se si tratta della semifinale di ritorno di Coppa Campioni. Per cui, è già chiaro sin dall’inizio che sta per nascere il secondo capitolo della rubrica. Lo zapping tra i due programmi è un vero e proprio “passarsi la palla”: da un lato ringhia Gattuso, dall’altro U’ Muschen.
Ma se il Milan fa la Partita Oggettivamente Perfetta, su Canale 5 va invece in onda la Puntata Oggettivamente Disastrosa. Il bello è che la produzione le regole se le inventa al momento: man mano che succede qualcosa – magari di imprevisto – zacchete, arriva il Preside in basette (coadiuvato da Taricone!) con la lettura del nuovo regolamento. In tutto questo, fa bella mostra di sé il fattaccio delle prove e delle sfide. Il tarchiatissimo e impavidissimo U’ Muschen sfida Luca Dorigo (un palestrato pazzesco!) “su panca piana: tiro su 100 kg, ti sconfiggo netto! Se perdo, esco!”. Manco a dirlo, U’ Muschen si affloscia e la Produzione, ovviamente, tira fuori “la rivincita”, ossia una corsa campestre di 800 metri. Che U’ Muschen, figurarsi, perde alla grande, rischiando la sincope. Ordunque! Fuori U’ Muschen, no? E invece no! Per la serie “La regole sono quelle”, la produzione s’inventa quella nuova: si può scegliere chi eliminare tra tutti contadini. Ma come? La sfida l’ha lanciata uno, l’ha persa e ci deve rimettere un altro? E’ chiaro: U’ Muschen è il casinista del gruppo e le risse servono all’audience. Quindi a rimetterci è il dolce sardo dei cavvvvalli, quello più amato da tutti i concorrenti e quello che, diciamolo, se lo meritava di meno. Però, che strano, le vallette lo votano in massa.
Questa melina su Canale 5 mi dà nausea, per cui torno sulla partita dove invece la melina è lontana anni luce: Kakà ha già segnato, Gattuso si mangia Cristiano Ronaldo, la difesa è un muro. A San Siro piove e gli inglesi, che con la pioggia ci vivono da sempre, invece di approfittarne, rantolano come gatti mezzi affogati. E arriva il secondo gol: un destro secco di Seedorf (ex Inter, grazie!) impala acciugone Van Der Saar. Quando Giardino sigilla il 3-0, mi faccio prendere ancora dal richiamo della foresta, tornando dai contadini. E sta succedendo di tutto. E’ il solito Muschen che strepita e inveisce contro una bionda attrice di teatro della sua squadra: la accusa di andare in giro per casa senza mutande (!!!) e le dà della “schifosa”. Al che, la teatrante scatta in piedi e fugge dallo studio, urlando un “Ma vaffanculo va…”, manifestatamene contrariata sull’appellativo “schifosa”. Le telecamere la inseguono fuori; lei rientra, si cerca la pace; Luca Dorigo, Robin Hood delle Schifose, la prende in braccio e la porta nella sua squadra ma lei torna, masochista, dai contadini e si riparte con le urla. Un altro contadino, il siciliano chiamato L’avvocato, accusa a sua volta la bionda di aver dato loro l’appellativo “Contadini di mmmmmerda”. Al che, la D’Urso chiede preoccupata di non usare certi termini in diretta. L’avvocato, che a dispetto del nome non sembra proprio una cima, ripete: “Si, vabbè, ma se questa ci ha detto contadini di mmmerda…!”. La D’Urso, sconvolta, ribadisce: “Per favore, ti pregherei di non usare questa parola, siamo in direttaaaa!”. La scenetta si chiude con l’intervento ci-è-non-ci-fa della teatrante, la quale bercia: “Io a loro non ho mai detto contadini di merda!!!”. La D’Urso ha un sussulto, e forse inizia a pensare che era meglio la chiusura anticipata da flop. Ma the show must go on. E anche la Champion’s: 23 maggio ad Atene. Ancora il Liverpool.