Danza

“Il Lago dei Cigni” apre la stagione del Comunale di Bologna

"Il Lago dei Cigni", Corpo di Ballo del San Carlo di Napoli 
"Il Lago dei Cigni", Corpo di Ballo del San Carlo di Napoli 

Il 5 e 6 aprile il Corpo di ballo del Teatro San Carlo di Napoli, diretto dall’étoile Giuseppe Picone, presenta “Il Lago di cigni” nella versione di Ricardo Nuñez, con Maia Makhateli e Alessandro Staiano

Il 5 e 6 aprile apre la Stagione di Danza 2019 del Teatro Comunale di Bologna l Lago dei Cigni di Pëtr Il’ič Čajkovskij, uno dei più celebri balletti classici ottocenteschi, eseguito dal Corpo di Ballo del Teatro San Carlo di Napoli diretto da Giuseppe Picone, al suo debutto al Comunale; il balletto è proposto nella coreografia (fedele all’originale di Petipa-Ivanov) firmata da Ricardo Nuñez e ripresa da Patrizia Manieri, che con questa produzione vinse a Venezia il Premio della Critica nel 1994.

Sul palco la Prima ballerina del Balletto Nazionale Olandese Maia Makhateli, talento forgiato in Georgia e, prima di approdare in Olanda, principal dancer del Royal Ballet di Londra, nel doppio ruolo di Odette-Odile, ovvero il Cigno bianco e il Cigno nero, che mette in luce in luce le sue doti tecniche e interpretative, e il talentuoso solista partenopeo Alessandro Staiano nel ruolo del principe Sigfrido, astro emergente del Corpo di Ballo del Teatro di San Carlo che si sta affermando sulle scene internazionali per lo stile elegante e la tecnica brillante. 

A eseguire l’eterna partitura di Pëtr Il'ič Čaikovskij sarà l’Orchestra del Comunale di Bologna, diretta da Aleksej Baklan.
 

"Il Lago dei Cigni"

“Il Lago dei Cigni” di Nuñez: tradizione, amore e ribellione

Capolavoro del tardo Romanticismo eseguito per la prima volta al Teatro Bolšoj nel 1877 con la coreografia di Julius Reisinger, ottenne un vero successo soltanto nel 1895 grazie all’allestimento di Marius Petipa e Lev Ivanov al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo.

Ambientato a San Pietroburgo alla corte di Nicola II, il balletto classico per eccellenza, rivisitato da Nuñez prevede, nell’impianto tradizionale, un colpo di scena: la ribellione degli eterei e imperturbabili Cigni al mago Rothbart , di cui si liberano, che permette al principe Sigfrido e all’amata fanciulla/cigno Odette di coronare il loro sogno d’amore e avere il loro lieto fine.
Così lo concepì il coreografo cubano, scomparso nel 2014, nella sua versione prodotta dal Teatro San Carlo di Napoli, dove debuttò nel maggio 1994 durante la direzione di Roberto Fascilla, interpretato con grande successo, nei ruoli principali, dalla coppia formata da Valentina Kozlova e Maximiliano Guerra.
 

"Il Lago dei Cigni"


Nella versione di Nuñez inoltre il personaggio dell’inquieto Sigfrido, mosso da dubbi amletici, deve assecondare il volere della madre che mira ad accasarlo a una ragazza dell’alta società e del tutore, una sorta di Rasputin che coltiva malignamente l’arte della magia come arma di potere. 
Il principe troverà l’amore sulle rive del lago, in una creatura alata e pura, Odette, cui prometterà amore eterno, finché non giungerà a corte un Cigno identico, ma Nero nelle sembianze e nell’anima: è la perfida Odile, emanazione di Rothbart, che estorcerà al principe una nuova promessa precipitando Odette nella disperazione. La rivolta dei Cigni contro Rothbart permetterà il lieto fine, a differenza di altre versioni in cui l’epilogo finale è drammatico. 
La vera particolarità di questo Lago a tinte soffuse risiede nei due “atti bianchi” e nel grand pas de deux del terzo atto.

Manterrà il fascino della fiaba russa originaria il raffinato allestimento scenografico firmato dal francese Philippe Binot, che ha attinto e si è ispirato alla pittura di fine Ottocento, introducendo però richiami medievali. La produzione è tornata in scena al San Carlo il 30 marzo scorso, prima di approdare al Comunale di Bologna il 5 e 6 aprile, dove ha registrato il tutto esaurito. 
 

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