Dal 22 al 28 maggio il Teatro Eliseo ospiterà InMovimento, progetto rivolto alla danza internazionale e alla mescolanza tra generi, nazionalità e linguaggi.
Nessun luogo più adatto del Teatro Eliseo, "polmone culturale per la città di Roma", a raccontare una danza spirito di apertura e simbolo di commistione tra nazionalità diverse, tedesca, israeliana, svedese, spagnola e italiana: a cura di Valentina Marini e prodotto da European Dance Alliance, InMovimento porterà in scena, per una settimana a partire dal 22 maggio, dapprima la proiezione del documentario MR Gaga di Tomer Heymann, quindi lo spettacolo PAN/remastered e, infine, il balletto Dancing Partners.
Apertura della rassegna
Sarà MR Gaga di Tomer Heymann, un capolavoro tra i documentari, a dare il via al progetto. Partendo dalla vita e dal pensiero del genio israeliano Ohad Naharin, Heymann ci riporta alla filosofia di un corpo sociale, collettivo, vissuto e trasformato per servire un messaggio di unione universale.
PAN/remastered
Seguirà, il 24 maggio, lo spettacolo narrante la figura mitologica metà dio e metà capra proiettata in un contesto contemporaneo ma comunque perfettamente calzante e attuale: accompagnato qui da musiche dal vivo create da Stefan Bohne e dal fondatore di KOMPAKT Wolfgang Voigt, riporta in scena la produzione del 2011 con la quale Emanuele Soavi ha vinto il premio del Teatro di Colonia come Miglior Interprete.
Spettacolo in chiusura
Dancing Partners sigillerà, la sera del 28 maggio, l’intera rassegna: si tratta di un progetto in rete avviato nel 2013 per la promozione della danza contemporanea su scala europea da parte di un team di artisti consolidati di diverse nazionalità.
Protagonisti saranno Thomas Noone Dance (Spagna) in Breathless con le coreografie di Thomas Noone, che si interrogherà sulla capacità di influenzare, in particolare tramite la performing art e la danza, il mondo intorno a noi, Spellbound Contemporary Ballet (Italia) che porterà in scena Mysterious Engine con le coreografie di Astolfi, e Norrdans (Svezia) in AB3 con le coreografie di Martin Forsberg (che focalizza la performance “sul numero 3 e sulla difficoltà di essere 4”).
A sorpresa Adi Salant, co/Direttrice della Batsheva Dance Company (Israele), chiuderà la serata con un assolo, And so it is.