Arte fuori dal palco

Voci Nell’Ombra: i premi del festival internazionale del doppiaggio

Voci nell'ombra
Voci nell'ombra

I fuoriclasse del doppiaggio premiati al Teatro Chiabrera di Savona. Il ventesimo appuntamento con il Festival Voci nell'Ombra si conclude consacrando ancora una volta l'eccellenza italiana.

Dietro alla voce dei grandi attori, ai personaggi del cartoon e del fantasy, da Harrison Ford ad Aladdin, ci sono loro: i professionisti del doppiaggio. Sono artisti che vivono all’ombra delle storie, ma grazie al timbro della loro voce e all’inconfondibile modo di parlare, veicolano identità, conoscenza ed emozioni. 

Tristezza, sensualità, paura, complicità passano anche attraverso la voce. A valorizzare l’arte italiana del doppiaggio, una delle eccellenze del nostro paese: il festival internazionale Voci Nell’Ombra, giunto alla sua ventesima edizione.

Anthony Hopkins, Robin Williams e Aladdin

Il Teatro Chiabrera di Savona, affollatissimo, il 12 ottobre ha ospitato la serata d’onore del festival. Diciotto gli anelli d’oro e molti altri riconoscimenti hanno scandito la kermesse. Il gotha del doppiaggio e dell’adattamento italiano si è riunito per il ventennale dell’appuntamento più longevo dedicato al settore. 

La targa Claudio G. Fava alla carriera è stata assegnata a un commosso Dario Penne, voce tra gli altri di Anthony Hopkins ne Il silenzio degli innocenti, di cui sono state ricordate le battute più note. Carlo Valli, voce fra tra gli altri Robin Williams ha ricevuto la Targa “Claudio G. Fava” alla carriera. Michele Gammino, voce tra gli altri di Harrison Ford, ha ottenuto la prima edizione della Targa “Maurizio Ancidoni”.
 

Dario Penne (Foto di Sergio Bertani)

Le miglior voci del cinema e della tv

Michele Kalamera sul palco del Chiabrera ha ritirato il premio alla Migliore Voce Maschile – Sezione Cinema per avere dato la voce a Clint Eastwood nel film Il corriere The Mule. La Migliore Voce Femminile - Sezione Cinema è andata invece a Benedetta Degli Innocenti per Lady Gaga in A Star is Born. L’Anello d’Oro per Miglior Doppiaggio Generale – Sezione Cinema è stato assegnato a Marco Guadagno per Bohemian Rhapsody.

Le miglior voci della tv

Nella sezione Televisione, la Miglior Voce Maschile è stata individuata in Michele Giuliani, doppiatore di Jon Snow ne Il trono di Spade. Giuliani sul palco ha incontrato Diomid Vinogradov, voce russa di Jon Snow, che ha ritirato il primo Anello d’Oro internazionale della storia di Voci nell’Ombra. In televisione la Miglior Voce Femminile è stata quella di Eleonora Reti, Ursula Corbero ne La casa di carta. La Targa Bruno Astori alla giovane voce d’eccellenza del doppiaggio è andata a Manuel Meli per Aladdin.

Il Premio ArtKitchens del marchio di rivestimenti in vetro colorato Atmosphere è andato a Gianluca Iacono, per il doppiaggio di Gordon Ramsey, che ha recitato anche in Cucine da incubo. Un programma dove la voce fa la differenza. Personaggio sicuro di sé, determinato e infallibile, con una fisicità forte e virile, Gordon Ramsey è diventato un’icona dei programmi destinati al food.
 

Claudio G. Fava

Le recensioni inedite di Claudio G. Fava

Voci Nell’Ombra ha coinvolto anche Genova. A Palazzo Ducale, è stato presentato libro Il mio cinema di Claudio G. Fava, primo direttore di “Voci Nell’Ombra”. Giornalista, intellettuale, critico cinematografico, funzionario Rai capace di passare dalle presentazioni di film d’autore all'inserimento di Beautiful nel palinsesto della televisione pubblica. A cinque anni dalla sua scomparsa, l’editore alessandrino Falsopiano ripropone, in due volumi, oltre 200 recensioni apparse tra il 1959 e il 1993 sul quotidiano «Corriere Mercantile» e «Rivista del Cinematografo». 

"Sono stato per più di vent'anni critico cinematografico di un quotidiano («Corriere Mercantile») che allora a Genova, quando la gente in Italia andava ancora massicciamente al cinema, contava molto in città (avevamo una pagina a colori che, inventata da Franco De Salvo e da me, è stata, credo di poterlo dire, la migliore d’Italia). Fu accolta con diffidenza dagli esercenti e a malincuore e con qualche protesta dai distributori (i segni negativi per un film rimanevano sempre, mentre i cinematografi cambiano programma e la “roulette” gira). Poi divenne un’abitudine cittadina e nessuno la discusse più".