Una linea luminosa, una sedia, uno scorrere di parole e lunghi silenzi. Sono questi gli elementi scenici che costruiscono la messinscena di L’ingegner Gadda va alla guerra, un monologo interpretato da Fabrizio Gifuni e tratto da Carlo Emilio Gadda e William Shakespeare, per la regia di Giuseppe Bertolucci.
In scena, Fabrizio Gifuni appare come un Amleto solo e moderno, che ripercorre il suo passato, attraverso momenti di follia, comicità e melanconia. Riappaiono le ferite più profonde, legate alla sua partecipazione alla guerra, un evento che segnerà tutta la sua vita ma soprattutto la sua anima. È avvolto nel buio della scena, solo con i propri fantasmi della mente, proprio come Amleto e cerca di sconfiggerli attraverso la memoria, il ricordo del dolore e la paura per il futuro.
Sofferenza e solitudine si alternano in questo lungo monologo ma anche riflessioni sul perché di una guerra, capace di segnare un intero popolo. Queste parole, appaiono allo spettatore come temi fortemente attuali, capaci di aprile lo sguardo a innumerevoli riflessioni sulla nostra società.
Extra
L'INGEGNER GADDA VA ALLA GUERRA
Un Amleto moderno
Visto il
14-03-2012
al
Verdi
di Padova
(PD)